Venerdì, 29 Marzo 2024

Fca: profitti alle stella ma il piano traballa [Volantino Fiom]

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Per l'ex Fiat i numeri parlano da soli: i ricavi attesi dal management lievitano da circa 129 miliardi di euro a circa 136 miliardi, il margine è confermato tra il 6,4 e il 7,2%, l'utile netto adjusted è atteso al rialzo, tra 4,7 e 5,5 miliardi invece dei 4,5 e 5,3 miliardi precedenti; inoltre, con lo scorporo della Ferrari dal gruppo, Fca ha ridotto l'indebitamento. Questo risultato, fenomenale secondo l'amministratore delegato, lo è solo sul piano finanziario, non assicura nulla sul futuro produttivo del gruppo e non coincide con gli interessi dei lavoratori visto che anche il target dei 7 milioni di veicoli non sarà raggiunto e non è stato indicato alcun nuovo obiettivo.

Come l'Amministratore delegato ha esplicitamente confermato il centro dell'iniziativa e dell'attenzione del management saranno esclusivamente gli azionisti e il mercato finanziario, gli obiettivi produttivi vengono considerati secondari – e con essi il futuro degli stabilimenti - il rischio concreto è che in questo scenario a pagare il prezzo dei profitti del top management e della proprietà siano i lavoratori.

Che l'amministratore delegato festeggi gli obiettivi è in parte comprensibile: fa gli interessi propri e della proprietà; che ai festeggiamenti si accodino anche alcuni sindacati è incomprensibile. La realtà è che il piano industriale lanciato nel 2014 traballa senza che ce ne sia uno nuovo: tutto è rinviato al 2020, data per cui è impossibile fare previsioni di alcun tipo.

La decisione di posticipare il lancio dei nuovi modelli Alfa ha un impatto a “effetto domino” visto che lo stesso amministratore delegato aveva affermato che “un modello pagava il successivo”. I lavoratori di Mirafiori, Grugliasco, Modena, Cassino e Pomigliano oltre alle aziende dell'indotto, secondo il piano precedente sarebbero dovuti tornare tutti al lavoro: oggi non è più così. La decisione di spostare l'obiettivo al 2020, visto quanto affermato dall'amministratore delegato sulla possibilità di fusione o altre soluzioni finanziarie, aumenta l'incertezza e la preoccupazione perché il traguardo del ritorno al lavoro e la fine degli ammortizzatori sociali per tutti svanisce ogni volta che si arriva a un passo dal raggiungerlo.

Fca ha aumentato le previsioni sugli utili, ha deciso che negli Usa il 50% delle auto prodotte sarà ibrido, mentre i lavoratori in cassa integrazione o contratto di solidarietà non torneranno al lavoro nei tempi prestabiliti e con il Contratto Specifico l'azienda utilizza la massima flessibilità su turni e orari, aumenta in maniera insopportabile ritmi e carichi in alcuni stabilimenti con altri che restano nel limbo, mentre il salario è più basso rispetto a quello delle altre aziende metalmeccaniche.

Per tutto questo è urgente e indispensabile l'avvio di un confronto vero tra la direzione aziendale e tutte le organizzazioni sindacali sul futuro del gruppo, senza escludere nessuno perché il voto dei lavoratori ha dato forza e rappresentanza alla Fiom.

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 28 gennaio 2016

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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