Continua l'iter previsto dalla normativa francese per l'acquisizione della Stx France da parte di Fincantieri. Nei prossimi giorni l'amministratore delegato, Giuseppe Bono, incontrerà le rappresentanze sindacali del cantiere transalpino che vogliono avere garanzie sulle prospettive industriali e occupazionali dei lavoratori.
L'operazione, che è indiscutibilmente un fattore di successo, va però vista in prospettiva della Fincantieri che sarà. Per tenere il passo con gli altri è necessario che prendano forma concretamente gli investimenti, già definiti in tutti i cantieri, collegati sia ai progetti di ampliamento dei bacini che di ammodernamento infrastrutturale.
In questo contesto sarà fondamentale il ruolo del governo (in qualità anche di azionista di controllo) e delle istituzioni regionali, affinché si realizzino i tanti progetti in attesa da anni. Il rischio è che ancora una volta la scarsa propensione all'investimento scarichi la competitività sul costo del lavoro, sulla sicurezza e sull'organizzazione.
Su tutti questi punti, e in particolare su come i cantieri francesi entreranno nel sistema Fincantieri, con quali ricadute, quali sinergie con gli altri cantieri e quali opportunità, è necessario aprire un confronto di merito. L'analisi degli impegni assunti da Fincantieri con il governo francese sarà per questo fondamentale.
Dopo la fase di crisi e di riorganizzazione, il forte successo commerciale dell'azienda, oggi in grado di procedere ad acquisizioni così rilevanti in ambito globale, deve essere un fattore integrativo degli investimenti complessivi di Fincantieri.
I cantieri italiani hanno bisogno di grossi investimenti per continuare a produrre quell'eccellenza fatta di ingegneria, professionalità e manifattura in grado di competere in tutto il mondo.
Fabrizio Potetti, coordinatore Fiom-Cgil gruppo Fincantieri
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 19 aprile 2017