Giovedì, 10 Ottobre 2024

Fca. La Borsa e la vita di chi è in fabbrica

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Negli stabilimenti FCA le lavoratrici e i lavoratori sono tenuti all'oscuro delle ragioni delle scelte e dei ritardi produttivi sul lancio dei nuovi modelli. A tali incertezze se ne stanno aggiungendo di nuove alimentate dall'andamento sul mercato borsistico. La direzione aziendale del Gruppo non ha ritenuto utile sino a oggi convocare tutti i sindacati presenti in FCA per dare le informazioni utili a comprendere quali siano le scelte del managment per il prossimo futuro.
Tra i lavoratori c'è molta apprensione e visto che gli unici momenti di confronto nel corso dello scorso anno sono stati le assemblee convocate dalla Fiom per discutere il futuro produttivo e occupazionale, è fondamentale che la direzione di FCA informi in un tavolo unico tutti i sindacati. Per il momento le notizie che arrivano dall'altra parte del mondo generano preoccupazione: per eliminarla è necessario un confronto.
I fatti ci dicono che GM ha respinto la proposta di fusione; poi abbiamo assistito allo spin off (annunciato da tempo) della Ferrari da FCA e alle notizie sulle presunte vendite gonfiate negli Usa; infine il ritardo sul lancio dei modelli Alfa.

La direzione aziendale sa che a questi problemi ne vanno aggiunti altri sull'occupazione e sull' organizzazione del lavoro:
• nello stabilimento Maserati di Modena si prospetta la cassa ordinaria; in quello di Grugliasco la conferma del calo dei volumi dello scorso anno richiede il ricorso agli ammortizzatori; a Mirafiori si è ancora in attesa del ritorno al lavoro per il lancio del Suv Levante che da solo non satura tutti gli occupati;
• nello stabilimento di Cassino continua la cassa straordinaria visto che da mesi ci sarebbe dovuto essere il lancio del marchio Alfa ma a oggi non vi sono conferme sui tempi e sui modelli;
• nello stabilimento di Pomigliano una parte dei lavoratori è fuori dal ciclo produttivo; inoltre la mancanza d'organizzazione aziendale e confronto scarica sui lavoratori un'alternanza di cassa e straordinari comandati al sabato;
• alla Fiat Sata di Melfi e alla Sevel in Val di Sangro sono stati aumentati carichi e ritmi, tagliati 10 minuti di pausa, cui si sommano straordinari comandati e una turnistica insostenibile;
• in tutti gli altri stabilimenti Marelli e Powertrain è assente il confronto aziendale utile a migliorare le condizioni di lavoro e di vita e l'utilizzo degli straordinari comandati è spesso il risultato di inefficienza organizzative.
In questo quadro la Fiom è consapevole che l'automotive (assemblaggio più componentistica) è uno dei punti di maggior forza della struttura industriale del Paese: è per questa ragione che c'è la necessità di riconoscere ai lavoratori il ruolo che compete loro. Per questo la Fiom propone al Governo la nascita di un tavolo permanente del settore per rilanciare la politica industriale e l'occupazione.
In FCA la Fiom, a maggior ragione dopo lo straordinario risultato nell'elezione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute, propone che tutti i delegati e i sindacati aprano un confronto con l'azienda a partire da tre punti strategici:

• situazione occupazionale e produttiva;
• organizzazione del lavoro e salute e sicurezza;
• scelte di partnership societaria e industriale;
La Fiom s'impegna a realizzare tutte le iniziative sindacali utili a costruire un confronto nazionale e di stabilimento che riporti al tavolo negoziale tutti i lavoratori del gruppo FCA e a tenere nelle prossime settimane assemblee in tutti gli stabilimenti.

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 18 gennaio 2016

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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