Mercoledì, 09 Ottobre 2024

Marelli. Il piano di riorganizzazione deve garantire impianti e occupazione

Si è riunito oggi il Coordinamento delle delegate e dei delegati Fiom della Marelli per discutere del Piano di salvaguardia e il Piano di innovazione sviluppo Italia presentati dall’azienda negli incontri del 27 gennaio e del 7 febbraio.

La Direzione aziendale ha presentato un piano di riorganizzazione che prevede la semplificazione delle strutture, passando da 10 business unit a 6 divisioni e ha svolto una panoramica delle attività in Italia, entrando nel merito di ogni singola divisione sugli investimenti e le prospettive.

Negli stessi incontri l’azienda ha comunicato anche una riduzione del personale entro giugno di 550 dipendenti su un totale in Italia di 7.900 occupati, circa il 12% dei 4.661, tra dirigenti, quadri, impiegati e operai indiretti attraverso l’utilizzo di strumenti di uscite volontarie.

Uno degli strumenti potrà essere il contratto di espansione che permette di agganciare la pensione con massimo 5 anni di anticipo, la formazione per la riqualificazione nell’ottica della transizione tecnologica e assunzioni nel rapporto 1 a 3 con le uscite, affiancato ad un accordo di uscite volontarie ed incentivate.

Il Coordinamento ritiene che il confronto con l’azienda debba essere finalizzato ad aprire un percorso per l’individuazione delle attività delle divisioni, delle aree e degli stabilimenti e gli investimenti necessari alla transizione in particolare per le divisioni GTS (sistemi di scarico) e PWT (motori endotermici).

Il Coordinamento ha dato mandato alla delegazione Fiom a proseguire il confronto unitario con l’azienda con l’obiettivo di arrivare ad un accordo condiviso che abbia come punti:

- La garanzia della salvaguardia degli impianti e dell’occupazione;

- Che gli esuberi comunicati dall’azienda non siano superiori a 550 e che la procedura di uscita volontaria chiuda definitivamente il tema e che non ci siano da parte dell’azienda atti unilaterali di ulteriore riduzione di personale;

- il confronto su un piano complessivo per i singoli stabilimenti;

- Il coinvolgimento delle Istituzioni nazionali (MISE e Ministero del Lavoro) e locali, per l’individuazione degli strumenti e delle risorse utili alla ricerca e sviluppo, formazione per lo sviluppo delle attività necessarie alla garanzia dell’occupazione nel percorso di transizione verso nuove produzioni.

Il Coordinamento chiede un miglioramento del confronto nei singoli stabilimenti al fine di realizzare un piano partecipato con tutti i lavoratori.

I delegati e le strutture della Fiom sono impegnati ad avviare una campagna di informazione unitaria de condivisa, altrimenti come Fiom, delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo che partirà a valle del prossimo incontro con la Direzione aziendale previsto l’11febbraio.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 10 febbraio 2022

 

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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