Sabato, 27 Aprile 2024

Fiom Rovigo - ASFO: grazie allo sciopero stabilito nuovo premio di produzione

Dopo la risposta negativa della proprietà in merito alle richieste per il contratto di secondo livello proposto per il prossimo triennio i 300 dipendenti della ASFO, riuniti in assemblea, hanno deciso di scioperare unitariamente e convintamente per sollecitare un cambiamento di posizione da parte dell’azienda.

Dalla giornata di lunedì 24 luglio, si è partiti con il blocco degli straordinari e della flessibilità e martedì è iniziato lo sciopero che ha coinvolto il 100% della forza lavoro del sito di Villamarzana in provincia di Rovigo. Il presidio di supporto allo sciopero è cominciato martedì mattina 25 luglio alle ore 5, con i lavoratori del primo turno, ed è andato avanti ad oltranza per tutta la giornata coinvolgendo i lavoratori di ogni turno.

La trattativa è stata lunghissima e molto combattuta e ha impegnato la delegazione trattante formata da Riccardo Bego della Fiom Cgil di Rovigo, Enrico Rezzi, della Fim Cisl Padova e Rovigo, Mirco Bolognesi della Uilm Rovigo e dalla Rsu aziendale in diversi round con l’amministratore delegato Vincenzo Vaccari.

Alla fine della giornata è stata raggiunta un’intesa sul premio di risultato e su tutte le altre richieste portate al tavolo: il premio di risultato, la salubrità degli ambienti di lavoro con la richiesta dell’istallazione di cappe aspiranti per il reparto di molatura e per l’officina meccanica, il cattivo odore in torneria, i muletti rotti, la formazione, i livelli di inquadramento e la gestione degli orari di lavoro.

L’azienda ha informato saranno istallati degli aspiratori nei reparti a rischio appena possibile, ha ammesso i problemi nel reparto di tornitura che potrebbero essere risolti con l’acquisto di nuovi torni, ha concordato sulla necessità di migliorare le condizioni della mensa, saranno noleggiati dei nuovi muletti al posto di quelli vecchi, ha accettato che saranno realizzati solo i progetti di formazione condivisi con RSU e sindacati, finalmente saranno esposti settimanalmente gli orari di lavoro e sarà stabilito il piano ferie entro maggio. Per quanto riguarda i livelli di inquadramento RSU e sindacati chiedono che siano definiti in base alle mansioni mentre l’azienda vorrebbe stabilirli annualmente.

Il punto più controverso è stato quello riguardante il premio di produzione e dopo diversi confronti fra delegazione e lavoratori, l’assemblea ha deciso di accettare la proposta di un premio di risultato garantito di 1800 lordi che potrà subire delle maggiorazioni a seconda delle variabili stabilite. La cifra certa, prima dello sciopero, era di 715 euro (55 euro per le 13 mensilità). Con la sigla dell’accordo di ieri, che varrà solo per il 2023, l’azienda garantirà 1085 euro in più sicuri per tutti, che potranno solo aumentare, rispetto alle proiezioni agli indicatori variabili contenuti nell’accordo fino ad un massimo di 2390 euro. A settembre, poi, si terrà un nuovo incontro per ragionare sul nuovo impianto del contratto di secondo livello, valevole per il prossimo triennio 2024/2026 e iniziando un percorso condiviso per tutti gli altri punti sollevati dai lavoratori dagli aspiratori, alla mensa, agli orari, alle ferie, ai muletti e alla formazione.

“I lavoratori e le lavoratrici della ASFO sono soddisfatti del risultato raggiunto grazie allo sciopero e al presidio: è stato fissato un premio di produzione che al suo minimo sarà comunque molto più alto di quello dell’anno scorso. L’attenzione dei lavoratori però rimane alta soprattutto per quanto riguarda le condizioni di lavoro e l’emorragia di dipendenti senza nuovi ingressi che c’è stata nell’ultimo anno. Oltre 50 professionalità di alto valore hanno lasciato l’azienda e la mancanza di alcune figure non permette all’intera produzione di essere portata avanti al meglio, soprattutto nel nuovo reparto aerospaziale che necessita di personale altamente specializzato. Aspettiamo quindi settembre per vedere quale potranno essere le soluzioni migliori da attuare in azienda per rendere la ASFO un luogo di lavoro più salubre e sicuro, oltre che efficiente e produttivo, visto che i lavoratori e le lavoratrici chiedono solamente di poter operare al meglio, in condizioni dignitose e correttamente riconosciuti e retribuiti.” hanno dichiarato le organizzazioni sindacali.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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