Il giorno 15 settembre a Bologna le delegazioni trattanti di Federorafi e Fim, Fiom, Uilm si sono incontrate dopo la pausa estiva per proseguire nella discussione per il rinnovo del CCNL dell’industria orafa, argentiera e del gioiello.
All’ordine del giorno il tema degli aumenti salariali.
La Delegazione imprenditoriale ha quindi avanzato una proposta di un incremento salariale al 5° livello di 77 euro di cui:
25 € a giugno 2022
25 € a giugno 2023
27 € a giugno 2024
Con la scadenza contrattuale sempre nel mese di giugno 2024.
Hanno inoltre sottolineato come questi aumenti sono superiori a quelli negoziati di recente nel settore tessile-abbigliamento e sono identici ai primi 3 incrementi salariali dei metalmeccanici e hanno aggiunto commenti sullo stato del settore orafo che è stato fermato dal punto di vista produttivo dalla cancellazione delle fiere.
La proposta è stata considerata assolutamente insoddisfacente dalla Delegazione sindacale per le seguenti ragioni:
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Se è vero che il settore orafo ha sofferto la crisi conseguente la pandemia, le prospettive (e gli esiti della fiera di Vicenza) sono buone e ci sarà bisogno di ricominciare a produrre;
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Insieme alle imprese, hanno subito la crisi anche e soprattutto i lavoratori e le lavoratrici, i cui redditi sono stati falcidiati dal ricorso alla cassa integrazione ed è quindi necessaria una dignitosa risposta salariale;
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Il CCNL orafo è l’unico contratto del settore industriale che Fim, Fiom e Uilm non hanno ancora rinnovato;
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Le retribuzioni contrattuali dei lavoratori orafi sono inoltre più basse sia di quelle del settore tessile che di quelle del settore metalmeccanico;
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Infine, la proposta con “solo“ 3 delle 4 tranche di aumento dei metalmeccanici (e, guarda caso, tralasciano la più consistente) e la scadenza a giugno 2024, contemporaneamente al contratto dei metalmeccanici, rischia di generare ulteriori ritardi e un ampliamento del divario tra le retribuzioni contrattuali degli orafi e dei metalmeccanici.
Per questi motivi le Parti si sono riconvocate per il giorno 4 ottobre, sempre a Bologna.
Nel corso di questi giorni crediamo sia utile che Federorafi e le Imprese riflettano sui nostri argomenti.
Per parte sindacale, invece è stata decisa una campagna di assemblee con i lavoratori e le lavoratrici per informarli della situazione e della possibilità che se la posizione della Controparte non si modifica, siano necessarie iniziative di mobilitazione, accompagnate da una campagna di comunicazione all’opinione pubblica.
La Delegazione trattante di Fim, Fiom e Uilm
Roma, 20 settembre 2021