Martedì, 10 Dicembre 2024

Fiom Lecce, assemblea pubblica di Galatina molto partecipata: "Ora un tavolo di settore"

Lecce, 8 marzo 2019 – Un’assemblea pubblica molto partecipata. All’incontro organizzato oggi dalla Fiom di Lecce erano presenti tutti e 84 gli operai dello stabilimento Sirti di Galatina che vedono minacciato il proprio posto di lavoro dal piano industriale presentato dall’azienda. Con loro anche una delegazione di colleghi provenienti da Modugno. Tra i presenti anche un esponente dell’amministrazione comunale di Galatina, Nico Mauro (assessore alle Attività Produttive) ed il parlamentare Leonardo Donno (M5S).

 Nella sala conferenze del Palazzo della Cultura sono intervenuti il coordinatore nazionale Sirti della Fiom, Pietro Locatelli; la Segretaria Generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi; la Segretaria Generale della Fiom di Lecce, Annarita Morea. Lo scorso 21 febbraio Sirti ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 833 lavoratrici e lavoratori su un totale di 3.692. Sul territorio salentino ciò si tradurrà nel taglio di 32 posti di lavoro su 84. L’assemblea è servita a fare il punto della vertenza. Grazie alla mobilitazione dei lavoratori, i sindacati sono stati convocati il 12 marzo al Ministero dello Sviluppo Economico. Ieri, giovedì 7 marzo, sono stati ricevuti dalla Regione Puglia, che ha garantito sostegno politico e istituzionale alla vertenza (previsti 99 esuberi sul territorio regionale). Già si affilano le armi per quella che i sindacati hanno definito la settimana della lotta con grandi manifestazioni in programma lunedì (a Catania), martedì (tavolo al Mise), mercoledì (a Bari davanti alla Prefettura), giovedì (a Treviso) e venerdì (a Milano).

 La Segretaria Generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, ha sottolineato l’attenzione della Confederazione ad una vertenza particolarmente pesante per il territorio salentino: “Mai come in questo caso registriamo una grave scorrettezza sul piano delle relazioni industriali da parte del Gruppo Sirti. Le motivazioni addotte, ossia quelle finanziarie, sono del tutto inaccettabili. L’assenza di interlocuzione con i sindacati prima di avviare una procedura così dolorosa e spedita è una mancanza di rispetto innanzitutto nei confronti dei lavoratori che hanno costruito questa azienda. Invito i lavoratori a non fermarsi, a restare compatti per non dare modo all’azienda di spaccare il fronte della protesta”.

 Annarita Morea ha spiegato l’esito del tavolo regionale di ieri e stigmatizzato il comportamento dell’azienda: “Sirti ha una storia centenaria e mai aveva avviato in maniera così violenta una vertenza che taglia 833 posti di lavoro. Sono bastate un paio di settimane per passare dal sogno di espansione sul territorio, visti gli investimenti nella nuova sede di Galatina, all’incubo della recessione. Appare chiaro l’intento degli azionisti, che vogliono tagliare il costo del lavoro. A nostro avviso Sirti non deve dismettere l’attività di manutenzione, perseguendo la via del subappalto. Dopo aver acquisito l’appoggio della Regione alla vertenza, ora puntiamo a mettere a rete il sostegno istituzionale a tutela dei lavoratori”, dice la Segretaria Generale della Fiom Cgil Lecce. Anche l’amministrazione comunale ed il deputato Donno hanno garantito sostegno. Un appoggio che si somma a quello dei parlamentari Bellanova e Stefàno che hanno presentato una interrogazione parlamentare sulla vicenda.

 Pietro Locatelli chiede al governo l’istituzione di un tavolo di settore, alla presenza dei principali committenti: Open Fiber e soprattutto Tim, “che in queste settimane non si è mai pronunciata sulla vicenda. Occorre capire quali sono le prospettive del settore e prima ancora serve un impegno per sospendere le procedure. Purtroppo il meccanismo del subappalto e il sistema del massimo ribasso mandano a rotoli le professionalità acquisite dai lavoratori Sirti”. Il coordinatore nazionale Sirti della Fiom Cgil ha anche tratteggiato i “quattro obiettivi simultanei e complementari” dei sindacati, proposte che mirano all’obiettivo finale “esuberi zero”:

1) interruzione dei termini temporali della procedura per il tramite di una moratoria sulla decorrenza dei 75 giorni (a partire dai primi 45 in sede sindacale);

2) uscite incentivate e volontarie per accompagnamento alla pensione e comunque con il criterio della non opposizione al licenziamento;

3) tutela del posto di lavoro con ammortizzatori sociali di natura conservativa;

4) riduzione delle attività di sub-appalto.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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