Venerdì, 29 Marzo 2024

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Subito il tavolo a Roma per tutelare Trieste, Wärtsilä banco di prova per il nuovo Governo, il 3 settembre in piazza

"E l'ora delle misure straordinarie e il Governo sa di doverle mettere in atto per difendere il lavoro industriale. A maggior ragione in una fase economica segnata da guerra, carenza di materie prime, costi alti dell'energia e da un'inflazione che riduce il potere d'acquisto dei salari. Inaccettabile rischiare di perdere una fabbrica che ha competenze e mercato".

Luca Trevisan, segretario della Fiom con delega all'organizzazione, richiama una volta ancora Roma a convocare un tavolo per riaprire la trattativa con la multinazionale finlandese e salvare centinaia di posti di lavoro.

Trevisan, tra una settimana il corteo a difesa dei lavoratori della Wärtsilä. Che peso date all'evento del 3 settembre?

Sarà un'occasione importante per tutta Trieste. L'obiettivo è allargare la solidarietà e il sostegno di cittadini e movimenti alla lotta dei lavoratori. La vertenza è di livello nazionale e la caratterizzeremo per questo con la presenza di Michele De Palma, segretario generale Fiom, assieme ai segretari generali di Firn e Uilm.

C'è ancora la possibilità di un cambio di rotta dell'azienda?

Questo è il traguardo a cui puntiamo con gli scioperi e le manifestazioni organizzati in queste settimane. Il tempo passa e la campagna elettorale non coincide con le esigenze di lavoratori e lavoratrici di Wärtsilä, ma il Governo dovrà rapidamente convocare un secondo incontro a Roma per trovare una via per garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito triestino.

Ci credete?

Ci crediamo. È un banco di prova per l'attuale Governo e per quello che verrà.

Alternative, vie d'uscita, prospettive per chi, in fabbrica, non può fare altro che sperare?

Ci ha molto colpito l'indisponibilità della multinazionale a prendere in considerazione le ipotesi avanzate dal Governo per non perdere una produzione così importante per Trieste all'interno della filiera della cantieristica. Un atteggiamento inspiegabile che pone un problema all'esecutivo, al sindacato, all'intero Paese: come poter contrastare le scelte scellerate delle multinazionali e riappropriarsi di leve di intervento pubblico che possano tutelare il patrimonio industriale nazionale".

Nazionalizzare la fabbrica è una prospettiva concreta?

Il Governo deve mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone, nessuno escluso, per garantire la continuità produttiva e occupazionale.

Quali saranno le vostre prossime mosse?

Dopo il ricorso della scorsa settimana di Fiom, Firn e Uilm al Tribunale di Trieste in cui abbiamo denunciato i finlandesi per attività antisindacale, solleciteremo nei prossimi giorni la rapida convocazione del tavolo con l'azienda.

La cronaca racconta di una nave in arrivo a Trieste per la consegna di motori alla coreana Daewoo. Come opporsi restando nella legalità? 

La mobilitazione dei lavoratori, a difesa del proprio lavoro, del proprio reddito, del proprio futuro, è sacrosanta. Ma siamo ovviamente disponibili ad affrontare il problema degli accordi commerciali in presenza del ritiro da parte di Wärtsilä della procedura di licenziamento.

Che dire alle famiglie costrette a questa logorante attesa?

Di mantenere determinazione e unità, assieme ai lavoratori dell'indotto. Insieme possono fare la differenza.

Stanno facendo abbastanza le autorità regionali e le associazioni di categoria?

Abbiamo apprezzato l'atteggiamento delle istituzioni, dello stesso sindaco. Ma solidarietà e indignazione non bastano più. Servono interventi per la convocazione del tavolo. Questa crisi è un test per l'attuale esecutivo e pure per il prossimo: devono garantire continuità produttiva e occupazionale.

 

Intervista a Luca Trevisan di Marco Ballico pubblicata su «il Piccolo» del 28 agosto 2022

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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