Sabato, 27 Aprile 2024

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Uaw in sciopero. È solo l’inizio!

Allo scadere dei contratti collettivi di lavoro di Ford, GM e Stellantis, Uaw, il sindacato americano dei lavoratori dell’Auto, ha iniziato uno sciopero venerdì 15 settembre in tre stabilimenti individuati ad hoc come apripista, per risolvere la vertenza contrattuale su retribuzioni, pensioni, orari e condizioni di lavoro presso le tre grandi case automobilistiche di Detroit.

Lo sciopero colpisce per la prima volta simultaneamente le “Big Three”. Non è uno sciopero generale di tutti i circa 150.000 addetti interessati dai contratti, ma un'interruzione del lavoro “limitata e mirata” (targeted strike) destinata ad espandersi se le trattative rimangono impantanate.

Per ora la strategia del sindacato, definita Stand up strike, prevede lo schieramento di circa 13.000 lavoratori, meno del 10% del totale. A tempo debito gli altri verranno, gradualmente e imprevedibilmente, lanciati nella mischia.

Questo significa: “siamo preparati ad una lotta dura e prolungata!”.

Giovedì 14 settembre, a poche ore dalla scadenza dei contratti, ma con i tavoli di trattativa ancora aperti, il presidente della Uaw, Shawn Fain, ha annunciato uno sciopero a scacchiera che riguarda alcuni stabilimenti e alcuni reparti:
“Stasera a mezzanotte, la Local 2250 nello stabilimento di assemblaggio GM di Wentzville, Missouri, la Local 12 nello stabilimento di assemblaggio Stellantis di Toledo, Ohio, e la Local 900 nello stabilimento di assemblaggio Ford di Wayne in Michigan, limitatamente al solo assemblaggio finale e verniciatura, usciranno dai cancelli e sciopereranno. Il resto di noi continuerà a organizzarli e a sostenerli durante il picchetto”.

Un’innovazione profonda nelle modalità di lotta che ricorda la “svolta”, ben nota ai metalmeccanici italiani, che Giuseppe Sacchi determinò nella vertenza degli elettromeccanici del 1960, quando si ruppe il tabù di una regola non scritta che voleva che per iniziare o continuare una trattativa si doveva sospendere lo sciopero. Allora si disse: “la lotta cessa quando vengono meno le cause che l’hanno determinata”.

Chiaro e diretto anche il messaggio sul fatto che gli scioperi colpiscano simultaneamente le tre grandi Corporations. L’obiettivo è unificare i lavoratori e le loro condizioni di lavoro. Ciò è in forte sintonia con la base del sindacato. La piattaforma rivendicativa è stata costruita con un forte coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso assemblee e inchieste mirate. Questo rapporto più stretto che in passato con i lavoratori, ha anche permesso di individuare e condividere le attuali forme di lotta, molto radicali, votate dal 97% degli addetti.

Non sorprende che anche il linguaggio dell’Uaw oggi sottolinei concetti quali la ricomposizione del mondo del lavoro e parole come “classe lavoratrice” (working class) piuttosto che “lavoratori iscritti” (members) rivendicando in esplicito un ritorno alle proprie radici, enfatizzando l’epoca di maggiore conflittualità dello storico sindacato dell’auto nato nel 1935.

"United for a strong Contract", è uno degli slogan della vertenza, ma c’è la consapevolezza che questa vertenza sia destinata ad andare oltre i cancelli degli stabilimenti di Ford, GM e Stellantis. La consapevolezza che bisogna costruire forti legami di solidarietà tra chi lavora per essere più forti del padrone, senza trascurare il radicamento nel territorio. Chi sta meglio lotta per far star meglio tutti. Stop alla precarietà, stop ai doppi regimi di trattamento, stop alla chiusura di stabilimenti che decretano il declino di intere comunità. Interessante al riguardo anche una richiesta che un po’ ricorda le vertenze dei metalmeccanici italiani degli anni Settanta per richiamare le aziende alla propria responsabilità sociale nei confronti del territorio su cui operano: si chiede di assegnare una missione produttiva saturando ciascun stabilimento, ma se non fosse possibile, per ragioni imponderabili, impedire la chiusura di una fabbrica, si chiede che l’azienda si impegni a riconvertire gli impianti e i lavoratori, impiegandoli in servizi alla comunità. Consapevolezza, infine, che sia solo il primo passo per una riscossa generale delle lavoratrici e dei lavoratori americani, e non solo, per riprendersi il centro della scena, perduto a partire dagli anni Ottanta.

Questi cambiamenti non sono casuali. Per la prima volta i vertici di Uaw sono stati scelti direttamente dal voto di tutti gli iscritti. Ha vinto la coalizione che, in sintonia con la maggioranza, ha proposto di uscire dalla trincea e sfidare a viso aperto top management e proprietà. E così un gruppo dirigente assolutamente nuovo, si è insediato la scorsa primavera alla Solidarity House di Detroit.

Le motivazioni che hanno determinato questa svolta e questa lotta sono la volontà di superamento della stagione dei sacrifici imposti ai lavoratori, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, per assicurare il salvataggio delle Big Three di Detroit: moderazione salariale per lavoratori attivi e pensionati, peggiori condizioni di lavoro e un odioso doppio regime a svantaggio dei lavoratori neoassunti. I profitti hanno registrato livelli record. È giunto il momento di redistribuire la ricchezza prodotta e restituire dignità al lavoro: “Record profits mean record contracts!

L’inflazione morde anche negli Usa. I lavoratori e le lavoratrici denunciano che per portare a casa retribuzioni appena decenti devono, se ne hanno l’opportunità, lavorare decine e decine di ore di straordinario ogni mese. Anche i ritmi di lavoro sono aumentati, così come le malattie professionali. In fabbrica si sta male. Bisogna voltare pagina. Gli scioperi aumenteranno di intensità sulla base dell’andamento delle trattative. Qualcosa di importante per i destini delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici nel mondo sta per accadere. Tutto dipenderà dall’unità dei lavoratori e dall’efficacia delle azioni di lotta. Gli United Auto Workers non vanno lasciati soli.

La Fiom è al loro fianco!

Qui il video di solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in lotta dell'Uaw da parte del segretario generale della Fiom Michele De Palma

 


La Piattaforma rivendicativa di UAW

ELIMINARE I DOPPI REGIMI CONTRATTUALI – È sbagliato rendere qualsiasi lavoratore di seconda classe. I Teamsters hanno eliminato il doppio regime di trattamento all'UPS. Lo stiamo eliminando presso le Big Three.

ELEVATI AUMENTI RETRIBUTIVI – Chiediamo aumenti salariali a due cifre. I tre grandi CEO hanno visto i loro stipendi aumentare in media del 40% negli ultimi quattro anni. Sappiamo che i lavoratori valgono lo stesso e di più.

RIPRISTINARE l’adeguamento automatico del costo della vita (Cost Of Living Adjustments) – L’adeguamento del costo della vita (COLA) ha assicurato la prosperità della classe operaia per decenni. Deve essere restaurato.

PENSIONE A BENEFICI DEFINITI PER TUTTI I LAVORATORI – Tutti i lavoratori meritano la sicurezza pensionistica che i membri dell’UAW nel passato hanno avuto per generazioni.

RISTABILIRE LE PRESTAZIONI MEDICHE AI PENSIONATI – Questo è essenziale tanto quanto una pensione solida.

DIRITTO DI SCIOPERO PER LA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI – Le Big Three hanno chiuso 65 stabilimenti negli ultimi 20 anni. Ciò ha devastato le nostre città natali. Dobbiamo avere il diritto di difendere le nostre comunità.

PROGRAMMA DI PROTEZIONE DELLA FAMIGLIA LAVORATRICE – Questo programma mantiene i membri UAW sul posto di lavoro e sui prodotti nei nostri stabilimenti. Se le aziende tentassero di chiudere, dovranno pagare i membri dell’UAW per svolgere attività di servizio alla comunità.

STOP ALL’ABUSO DEI LAVORO TEMPORANEO – Porremo fine all’abuso dei lavoratori interinali. La nostra lotta alle Big Three è una lotta per ogni lavoratore.

PIÙ TEMPO LIBERO RETRIBUITO PER STARE CON LE FAMIGLIE – I nostri membri lavorano 60, 70, anche 80 ore a settimana solo per far quadrare i conti. Questo non è vivere. Si sopravvive a malapena e deve cambiare.

AUMENTO NOTEVOLE DELLA RETRIBUZIONE DEI PENSIONATI – Dobbiamo tutto ai nostri pensionati. Hanno costruito queste aziende e hanno costruito il nostro sindacato.

 

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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