Lunedì, 29 Aprile 2024

Fondimpresa/Fondi Interprofessionali. Nota Fiom

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Care compagne e compagni,

il 31 dicembre p.v. scade il biennio per l’utilizzo delle somme finanziarie accumulate, derivanti dal versamento delle imprese, iscritte al fondo interprofessionale Fondimpresa, dello 0.30 % del salario di ciascuna dipendente e per l’insieme dei dipendenti, sul conto formazione dello stesso fondo. Le aziende possono utilizzare entro la fine di dicembre l’80% di quanto hanno accumulato, per finanziare i 2/3 dei piani formativi rivolti ai dipendenti. Nel caso che non avessero già predisposto tali piani o non intendessero farlo nelle prossime settimane, quanto versato e non speso andrà ad accumularsi nazionalmente sul conto di Sistema di Fondimpresa e dunque non più nella disponibilità delle singole imprese .

Sarebbe utile che nelle prossime settimane le Rsu sollecitassero le imprese, ove ci fossero ancora risorse, a predisporre piani formativi effettivamente condivisi, o ad aprire sedi di confronto per piani formativi già predisposti dall’azienda o da enti esterni.

In sede di formale condivisione dei piani le Rsu e le strutture territoriali della Fiom devono prestare attenzione ad alcune novità che sono intervenute nei mesi scorsi e che sono vigenti dal 1 ottobre.

Il 25 giugno scorso Cgil Cisl Uil e Confindustria hanno sottoscritto un Protocollo di intesa, valido fino a dicembre 2017 che intende applicare il Testo Unico sulla Rappresentanza nelle modalità di condivisione dei piani. Tale Protocollo non è stato mai discusso in nessuna sede di coordinamento confederale e fino a qualche settimana fa non era stato nemmeno portato a conoscenza delle strutture confederali regionali e camerali e delle categorie e lo si poteva conoscere, come ha fatto la Fiom nazionale, solo scaricandolo dal sito web di Fondimpresa.

La Fiom nazionale, con questa nota, intende trasmettere a tutte le strutture regionali e territoriali e alla stessa Confederazione il proprio giudizio negativo su tale Protocollo sia su alcuni contenuti che per le modalità di sottoscrizione.

Le principali novità presenti nel Protocollo e alcuni nostri primi sommari giudizi sono le seguenti:

CONDIVISIONE DA PARTE DELLE RSU:

  • Il Protocollo dichiara che il testo dell’accordo sul piano formativo deve evidenziare che la condivisione è all’unanimità o a maggioranza delle Rsu;

  • noi questa regola l’abbiamo sempre praticata e dunque non c’è la necessità che nel testo sia evidenziato il riferimento al Testo Unico, che noi continuiamo a non condividere in alcuni aspetti. Tale modalità di condivisione vale sia per i piani formativi a valere sul conto Formazione aziendale che per quelli relativi ad avvisi nazionali, regionali o interregionali riguardanti il conto di Sistema.

CONDIVISIONE DA PARTE DELLE RSA

  • Il Protocollo prevede che la validazione possa avvenire anche da parte delle rsa , anche di una sola; è sufficiente che abbia la maggioranza delle deleghe relative ai contributi sindacali;

  • Noi riconfermiamo, che esclusa FCA ex Fiat ove sono presenti le Rsa Fiom, la rappresentanza dei lavoratori si realizza solo attraverso le Rsu e dunque non accettiamo condivisioni di piani formativi da parte di Rsa le cui rappresentatività d'altronde verrebbero dichiarate dall’impresa.

CONDIVISIONE IN ASSENZA DELLE RAPPRESENTANZE

  • Per gli accordi sindacali relativi alla condivisione di piani formativi presentati da aziende nelle quali non sono presenti le Rsu, o da enti formativi per piani inerenti il conto di Sistema in aziende ove non sono presenti le Rsu, il Protocollo prevede che siano sottoscritti dalle Commissioni Paritetiche Territoriali di Cgil Cisl Uil e Confindustria;

  • E’ estremamente importante che le strutture territoriali Fiom definiscano e rendano operative le Commissioni Paritetiche Metalmeccaniche in tutti i territori, a cui le commissioni di cui sopra a fronte di piani riguardanti aziende metalmeccaniche sono tenute a dare la delega per la condivisione dei piani. In assenza delle commissioni di categoria, queste verrebbero sostituite, per la condivisione dei piani, non da incontri tra le segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm e l’associazione confindustriale territoriale, come avviene perlopiù oggi, ma dalle Commissioni Paritetiche Territoriali Cgil, Cisl, Uil e Confindustria;

  • Importante che le strutture sappiano che nel Protocollo è stato introdotto il vincolo dei 20 giorni per esprimere il parere di condivisione da parte delle commissioni , trascorso il tempo sopra indicato senza che sia stato esaminato il progetto e formalizzato il parere il piano è ritenuto ammissibile per il finanziamento di Fondimpresa.

CONDIVISIONE PIANI FORMATIVI DI SETTORE O COMPARTO

  • La Fiom nazionale intende opporsi a qualsiasi tentativo di escludere la Fiom stessa dai processi di condivisione dei piani settoriali e di comparto che avvengono a livello nazionale, finanziati dal conto di Sistema, in quanto organizzazione sindacale non firmataria del contratto nazionale del 2009. Il Protocollo infatti “avventatamente” afferma che nazionalmente possono essere condivisi i piani, solo dalle organizzazioni sindacali firmatarie di contratti nazionali.

CONDIVISIONE PIANI FORMATIVI TERRITORIALI

  • Le aziende che si identificano nei piani formativi territoriali possono accedervi direttamente con l’obbligo della comunicazione alla Commissione Paritetica Territoriale che ha condiviso il piano stesso e una informativa alla eventuale Rsu presente. Laddove il piano formativo si rivolge a settori o comparti ove si applicano diversi contratti collettivi, la condivisione si realizza direttamente tra la Confindustria e le segreterie confederali Cgil, Cisl, Uil, escludendo totalmente e negativamente il ruolo delle categorie.

Le novità introdotte dal Protocollo sono vigenti dal 1 ottobre e valgono sia per la condivisione dei piani inerenti il conto Formazione aziendale che i piani presentati sugli avvisi del conto di Sistema, a cominciare dall’avviso 4 generalista 2014/2015.

In conclusione chiediamo a tutte le strutture un impegno più adeguato rispetto alla formazione professionale dei lavoratori che deve diventare uno dei perni essenziali della contrattazione con l’obiettivo di valorizzare il lavoro, anche attraverso un uso, utile ai lavoratori delle ingenti risorse finanziarie presenti nei fondi interprofessionali, a cominciare da Fondimpresa.

Sarebbe utile che in tutti gli accordi di condivisione si generalizzasse un effettivo ruolo di controllo delle Rsu e dei comitati di pilotaggio tali da verificare, anche con il diritto di accesso nelle aziende dei componenti, soprattutto la dove non ci sono le Rsu,l’effettiva implementazione della formazione ai lavoratori e il risultato ottenuto.

La Fiom nazionale ribadisce quanto già più volte chiarito che la condivisione nazionale dei piani di settore , quando interessa più regioni e territori è sempre fondata su una valutazione di merito complessivo del piano indipendentemente dalla condivisione fatta da un territorio o un altro.

Entro gennaio svolgeremo una riunione a cui vi chiediamo di partecipare per affrontare in maniera più meditata l’insieme dei problemi inerenti la formazione professionale e il ruolo dei fondi.

 

Resp. Fiom Formazione Professionale

Maurizio Marcelli

 

28 ottobre 2014

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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