ADI: Gli stabilimenti sono fermi: è necessario che il Governo immediatamente stanzi risorse per le manutenzioni ordinarie e straordinarie e per rilanciare la produzione

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Ieri si è svolto il primo incontro con il Governo dopo l'avvio dell'amministrazione straordinaria di Acciaierie d'Italia alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, dei Ministri, Adolfo Urso, Marina Calderone e Giancarlo Giorgetti. Erano presenti i commissari straordinari di Adi, Giancarlo Quaranta e di Ilva in AS, Alessandro Danovi.

Il Governo per voce dei Ministri ha precisato l'imminente disponibilità di 150 milioni di euro per Adi a seguito della nostra richiesta di risorse finanziarie per il piano manutentivo.

Questi 150 milioni dovranno servire alla messa in sicurezza degli impianti.

Il governo ha poi comunicato che stanno predisponendo la messa a disposizione di ulteriori 320 milioni, nella forma di prestito ponte. Risorse che saranno disponibili non appena sarà realizzato un nuovo accordo di affitto degli impianti, il piano di interventi e dopo l'autorizzazione della Commissione Europea, dunque non prima della metà di aprile.

La Fiom nelle scorse settimane ha realizzato un elenco delle criticità, stabilimento per stabilimento e lo ha consegnato ai commissari visto che nei prossimi giorni verrà concluso da parte loro il lavoro di mappatura degli interventi necessari negli stabilimenti e su tutti gli impianti.

In merito all'uso degli ammortizzatori sociali il Governo ha presentato quanto predisposto nei decreti. In merito al piano industriale, il Governo e i commissari straordinari hanno manifestato la necessità di mettere in funzione tre altoforni per arrivare ad una produzione di 6 milioni di tonnellate. I tre altoforni, Afo 4, 2 e 1, dovranno già essere predisposti per la decarbonizzazione. In merito alla procedura di assegnazione dell'azienda, il piano industriale dovrà essere vincolante per il nuovo soggetto privato.

Come Fiom-Cgil abbiamo espresso una valutazione positiva alla ripresa del confronto sindacale sito per sito, fondamentale per ristabilire le corrette relazioni industriali.

Abbiamo tenuto a precisare la fotografia attuale degli stabilimenti, che sono fermi e in attesa degli interventi manutentivi e con i lavoratori in cassa integrazione. Nell'indotto non si è ancora reso disponibile il nuovo ammortizzatore sociale, che deve essere ancora attivato. Da tutto ciò abbiamo ribadito l'urgenza che le risorse siano rese disponibili immediatamente al fine di procedere quanto prima con gli interventi di messa in sicurezza degli impianti e per i necessari approvvigionamenti delle materie prime per far ripartire la produzione. Tra l'altro questo è l'unico modo per ridurre l'impatto della cassa integrazione sui lavoratori diretti, dell’indotto e degli appalti.

Abbiamo chiesto che quanto prima si renda disponibile il nuovo ammortizzatore sociale per l'indotto e venga immediatamente riconosciuto, da parte dell’INPS, il pagamento dei lavoratori dell’indennità di cassa integrazione dei mesi scorsi.

In merito al piano industriale abbiamo rafforzato l'idea che lo Stato non deve disimpegnarsi dal capitale della futura azienda e quanto prima va discusso insieme con il sindacato. Per la Fiom la condizione indispensabile per qualsiasi piano industriale è la piena occupazione di tutti i lavoratori, diretti, degli appalti e dell’indotto. Non possono essere i lavoratori che dopo aver lottato e salvato l'azienda e la produzione dell’acciaio a pagare il prezzo più alto.

I tempi prospettati dal Governo per lo sblocco della situazione non sono allineati. Perché c’è un ritardo negli investimenti, necessari ai commissari per intervenire, e sono troppo brevi i tempi per la rimessa sul mercato della ex Ilva.
Sindacato e Governo hanno deciso di mantenere aperto il confronto a Palazzo Chigi

Come Fiom lavoreremo a tutti i livelli ad un confronto costante con i commissari per la ripresa della produzione sostenibile e in sicurezza. La siderurgia e l’ex Ilva sono strategici per il nostro Paese e per l’Europa. Per realizzare la transizione con i forni elettrici e il DRI bisogna che l’azienda sia in marcia nella produzione dalla ghisa, all’acciaio fino alla latta. “Occorre fare insieme, bene e presto”.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 26 marzo2024

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