Quartetto Urbano è formato da Germana Mastropasqua, Flaviana Rossi, Michele Manca e Xavier Rebut. È nato nel 2000 per cantare la musica di scena scritta da Giovanna Marini nello spettacolo Animarrovescio della coreografa Adriana Borriello con la collaborazione musicale di Antonella Talamonti.

Il 21 marzo 2003 l'ensemble è stato invitato da Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie, nella giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia svoltasi a Modena, per cantare "E adesso", brano scritto da Giovanna Marini in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino.

Ogni cantante ha i propri percorsi in diversi ambiti musicali: musica contemporanea, improvvisazione, musica sacra, classica e medioevale, musica popolare, canzone romana. Insieme, seguono da molti anni il corso sul canto di tradizione orale che Giovanna Marini tiene presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma. Con il corso partecipano a ricerche sul campo in viaggi di studio che si svolgono durante le feste calendariali a carattere rituale, sacre e profane, in cui vengono registrati – e in seguito studiati – i canti del repertorio tradizionale.


Abbiamo fatto una chiacchierata con il Quartetto Urbano, ci hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati a essere con i metalmeccanici il 7 novembre, e cosa hanno provato mentre ricercavano e sceglievano i canti per il loro intervento musicale.

I testi delle canzoni che avete scelto sono molto belli.

Xavier - Sì, abbiamo fatto un lavoro di ricerca della memoria, vivere il passare del tempo, sperimentando l’incontro tra cantori tradizionali e i compositori di oggi. Canteremo quindi non solo canti della tradizione operaia e contadina, ma anche quelli moderni e contemporanei. Lo spettacolo che presentiamo si chiama “Un altro modo è possibile” e si tratta di un modo musicale, ma in senso più generale è il modo di stare insieme, di stare vicini, di condividere un mondo possibile, un altro mondo. E condividere quindi le lotte dei metalmeccanici, adesso.

La vostra storia musicale vi ha già fatto vivere altre esperienze di impegno sociale?

Flaviana - Studiare il repertorio contadino per noi significa rapportarci alla dimensione delle piccole comunità, delle singole persone, delle lotte che ci sono sempre state nella storia italiana fino ad ora, siamo rimasti in contatto con questa realtà e vogliamo mantenerne la memoria.

Germana -  Riscoprire le radici, quello è ciò che facciamo quando studiamo questi canti molto antichi. E riscoprirle attraverso le parole raccontate nei canti stessi, è un riprendere la storia attraverso il fluire musicale che proviene da tanti anni di lotte operaie e contadine.

Canterete davanti a migliaia di persone.

Michele - Abbiamo gia vissuto esperienze di spettacoli con tanto pubblico, ma mai così! E poi sarà diverso, perché l’evento sarà diverso: cantare in una piazza piena di bandiere rosse, partecipare a un evento politico e sociale in questo momento storico ci dà un’emozione particolare, oltre all’emozione personale di esserci, e condividere i motivi che spingono tante lavoratrici e tanti lavoratori a venire alla manifestazione venerdì.

Xavier - Siamo andati a ricercare i canti delle mondine, l’inno dei lavoratori scritto all’inizio del Novecento e abbiamo ritrovato delle parole che sono molto attuali, pare che niente sia cambiato. Il nostro studio delle cose passate, della storia, si concretizza così con questo evento, assume una funzione molto precisa calarlo nella realtà  e riconoscerne l’attualità.

Michele - Una mia amica è andata a una manifestazione della Cgil qualche settimana fa e c’era un  camion che trasmetteva delle canzoni come “L’uva fogarina”: si è stupita che non venissero mandati dei canti che appartengono alla nostra storia, in questo modo si rischia di perdere una parte di tradizione, di cultura che per anni è stata vista come qualcosa di sorpassato, invece non lo è, anzi rappresenta la nostra forza, tutto sta a riappropriarcene rendendola attuale, come lo sono questi canti.

Condividete le ragioni che portano i metalmeccanici in piazza, le loro lotte per conquistare spazi di democrazia?

Xavier – Sì, non sarà più solo musica in quel momento, ma la condivisione di un momento corale.

Germana – Vogliamo condividere le emozioni, i lavoratori cantano sempre nelle loro manifestazioni, sarà un momento importante. Saremo lì per mettere in evidenza il loro bisogno di essere rappresentati, l’importanza della tutela dei loro diritti e noi cercheremo di sottolineare tutto questo con i canti.


7 novembre : i nostri motivi per essere in piazza

  1. per la resistenza

  2. perché un altro modo è possibile, per incontrarsi, condividere, stare su questo pianeta in un altro modo possibile

  3. per la memoria, le mondine, i riti, la storia

  4. perché i canti hanno una funzione nel lavoro, nelle feste, nelle lotte, quella di raccontare la storia; noi cantiamo mantenendo viva la memoria

  5. perché la musica rimane un veicolo e un motore per mettere la gente insieme

  6. perché è il nostro modo di esserci, di stare insieme agli altri, rinfrancarci e riscaldarci l’un l’altro sentendo questa forza

  7. per la cassa di resistenza, per darci strumenti di autonomia e di solidarietà

  8. perché anni di studio di questi materiali di storia, di musica e di cultura preziosi, adesso li mettiamo in pratica  nella loro attualità

  9. perché i testi non sono cambiati, valgono ancora adesso

  10. perché andiamo in giro per l’Italia a ritrovare le passioni, i riti che perdurano malgrado il consumismo, che reggono sulla forza della gente, sui giovani che imparano di nuovo dagli anziani, e sentiamo una grande forza ed energia che ci trascina, ne tramandiamo la testimonianza e la memoria

  11. per Giovanna Marini, che per noi è un maestro, un esempio come musicista, come artista e come cittadina del mondo, inimitabile perché unica e che dimostra come l’essere unici sia la cosa più bella di ognuno di noi in un mondo dove c’è spazio per tutti

  12. per l’amicizia

 


 

FLAVIANA - MICHELE - GERMANA - XAVIER

Germana Mastropasqua ha studiato jazz e canto classico; ha seguito i corsi della Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma e dal 1996 i corsi di Giovanna Marini sulla vocalità popolare e sulla musica di tradizione orale italiana. Ha partecipato nel 1999 alla creazione del quartetto vocale femminile ‘All’arie’ che propone una ricerca su canti della tradizione orale di diverse culture e polifonie contemporanee. È soprano solista, ha cantato in alcune opere di Giovanna Marini: L’Assemblée des femmes di Aristofane, Concerto per Leopardi, Coefore, appunti per un’Orestiade italiana, Eumenidi di Eschilo e La Ballata dell’errore di Ornella D’Agostino tratto dall’opera musicale di Giovanna Marini L’Eroe.

Flaviana Rossi ha studiato canto nella Scuola Popolare di Musica di Testaccio e dal 1994 segue i corsi di Giovanna Marini sulla vocalità popolare partecipando come solista a vari concerti di canti di tradizione orale e a diverse opere della Marini tra cui I Turcs tal Friul diretto da Elio De Capitani, Concerto per Leopardi, L’Assemblée des femmes di Aristofane. Ha cantato come solista nello spettacolo S come Strage –Piazza Fontana di Mario Tricamo. Dal 1998 canta come solista un repertorio di musica romana in trio (voce, chitarra e violino) e nel 2000 ha fondato il gruppo di musica tradizione popolare Il Carro delle Stelle.

Michele Manca ha studiato canto nell’ambito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma dove da più di 10 anni partecipa come cantante a numerosi concerti ed eventi sonori, tra cui Canto General di Theodorakis, Orfeo ed Euridice di Gluck, Fogli d’album dell’800 al RomaEuropa Festival. Dal 1995 segue i corsi di Giovanna Marini sulla vocalità popolare e sulla musica di tradizione orale italiana e participa come solista a vari concerti. Ha cantato nelle opere L’Assemblée des femmes di Aristofane, La Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e Concerto per Leopardi. Ha inoltre cantato con Daniela D’Ottavi nello spettacolo Nu tubbo in coppa a nu caffè a doi porte diretto da Silvio Romano.

Xavier Rebut ha studiato canto classico e ha frequentato poi la Scuola Popolare di Musica di Testaccio a Roma. Dal 1993 segue i corsi di Giovanna Marini e ha cantato come solista vari repertori - improvvisazione vocale, canti di tradizione orale, musica contemporanea, musica medioevale. Nel 2003 ha cantato come baritono solista nel Miserere di M.R. Delalande al Cluny Festival des Grandes Heures. Sempre come solista ha cantato la musica scritta da Giovanna Marini in numerose opere, tra cui I Turcs tal Friùl di Pier Paolo Pasolini, Antigone di Sofocle, L’assemblée des femmes di Aristofane. Insegna canto e dirige laboratori sulla tecnica vocale e la polifonia tra tradizione orale e scritta. E’ stato inoltre assistente musicale per la musica di Giovanna Marini negli spettacoli Ion d’Euripide, Blanche Neige di Robert Walser e Antigone di Sofocle.

Gabriele Modigliani ha iniziato lo studio della chitarra nel 1962, specializzandosi in musica folk. Sotto la guida del chitarrista americano Tony Ackerman, presso la Suola Popolare di Testaccio, ha studiato la tecnica fingerpicking. Suona anche oboe e flauto dolce. Dal 1991 al 2000 ha fatto parte del gruppo musicale “La Piazza” come chitarrista compositore e dal ‘98 anche del gruppo musicale Incanto Romano come chitarrista. Da gennaio 2000 fa parte gruppo musicale Il Carro delle Stelle.