Alcatel Lucent: Secondo incontro sulla procedura di cessione dello stabilimento di Trieste

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Il 5 giugno si è svolto presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico il secondo incontro sul piano industriale della Flextronics che, a partire da luglio, acquisirà lo stabilimento Alcatel Lucent di Trieste. All'incontro, oltre a Fim, Fiom e Uilm, Felsa, Nidil, Uiltemp e al coordinamento nazionale di Alcatel Lucent, erano presenti le direzioni delle due aziende, Alcatel Lucent e Flextronics, e la regione Friuli Venezia Giulia.

Rispetto alle questioni poste dalle organizzazioni sindacali nell'incontro precedente le aziende hanno fornito le seguenti risposte:

Occupazione:

1) L'azienda è disponibile a dare una garanzia del mantenimento dell'occupazione, per tre anni, per un numero di addetti pari a 674 lavoratori, con un'oscillazione possibile dell'occupazione di più o meno il 15%, quindi con un minimo garantito di 573 addetti totali. La situazione attuale, che vede invece oltre 400 lavoratori in somministrazione, è considerata dalle aziende un picco.

2) investimenti: Flextronics investirà nei sistemi informatici circa un milione e mezzo di euro nei prossimi 6/12 mesi. Investirà annualmente dai 500000 ai 600000 dollari per effettuare l'upgrade degli asset (test process, manufacturing) e ulteriori 500000 dollari per training s e sviluppo competenze. Nei prossimi mesi verranno assunti circa dieci lavoratori per svolgere funzioni di finance, Hr e altre funzioni di staff necessarie al funzionamento della nuova società.

3) second source in America: assorbirà circa il 20/25% della produzione odierna. Li' verranno convogliate le produzioni dirette al mercato americano.

4) nuovi prodotti: Flextronics ha un contratto di cinque anni che prevede l'esclusiva per tutti i prodotti Wdm attuali e futuri di Alcatel-Lucent. Il 100% dei nuovi prodotti verranno industrializzati a Trieste per tutti i cinque anni.

5) Flextronics e' disponibile ad avviare iniziative, anche consortili, con Università ed enti di ricerca a supporto dello stabilimento manifatturiero che diventerà il suo centro di eccellenza nel mondo.

6) stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione: l'azienda sta analizzando la situazione e farà una proposta articolata nel prossimo incontro. Al momento è disponibile a trasformare 100 contratti di somministrazione di durata mensile su duecento in contratti di tre mesi.

La delegazione sindacale non ha ritenuto soddisfacenti le risposte e hanno fatto all'azienda le richieste seguenti, al fine di arrivare ad un'eventuale ipotesi di accordo.

1) il contratto tra Alcatel Lucent e Flextronics e' di cinque anni, quindi si devono allargare le tutele che al momento sono solo di tre anni e si devono garantire anche i lavoratori dell'indotto. Si deve convenire su una gestione condivisa di eventuali esuberi.

2) deve essere chiaro il tetto di attività che verranno gradualmente trasferite nello stabilimento Americano.

3) stabilizzazioni: devono essere di un numero elevato di lavoratori in somministrazione che lavorano stabilmente da anni. Le assunzioni devono essere fatte con il criterio dell'anzianità di servizio e creare un bacino per le eventuali prossime assunzioni, anche tenendo conto delle tutele da assicurare ai lavoratori Andrebbero riassunti anche i lavoratori della società di logistica Ceva, esternalizzati qualche anno fa.

4) ai lavoratori Alcatel Lucent che passeranno in Flextronics va data la possibilità di richiedere l'anticipo del tfr.

5) Si è anche chiesto il ripristino dell'accordo, cui Alcatel Lucent ha dato disdetta circa due anni fa, che prevedeva l'erogazione di sei mensilità al passaggio nelle aziende cui si esternalizzavano rami d'azienda. Su questo punto la risposta di Alcatel-Lucent è stata negativa.

Le aziende si sono riservate di dare delle risposte alle questioni poste nel prossimo incontro che si svolgerà presso il Ministero dello sviluppo economico il 22 giugno. L'11 giugno si svolgerà a Trieste un incontro tra la Flextronics, Fim, Fiom e Uilm territoriali e la Rsu di Trieste per discutere dell'armonizzazione dei trattamenti.

La delegazione sindacale ritiene che le due aziende debbano fare dei passi avanti rispetto a quanto illustrato nel piano industriale, per fornire garanzie ulteriori che prevedano il mantenimento delle produzioni e la tutela dell'occupazione.

Nei prossimi giorni si discuteranno con l'assemblea dei lavoratori le prossime iniziative di mobilitazione.

 

Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil

Felsa-Cisl, Nidil-Cgil, Uiltemp-Uil

 

Roma, 9 giugno 2015