Micron. Integrativo aziendale persistono le distanze

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In data 1 ottobre 2015 si é tenuto presso la sede di Confindustria di Catania il quinto incontro fra RSU e Direzione aziendale per la definizione del nuovo contratto aziendale. Nei precedenti incontri la RSU e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali avevano illustrato la piattaforma contrattuale approvata, tramite voto, dai lavoratori.

La risposta della Direzione aziendale era stata di generale rifiuto se non su alcuni, pochi, punti di comune interesse.

Nella riunione oggetto di questa comunicazione, viceversa, è stata presentata dalla DA la sua controproposta ispirata da una volontà di responsabilizzazione del personale ed orientata alla premiazione dei risultati piuttosto che la remunerazione del tempo speso al lavoro.

I principali capitoli sottoposti alla RSU sono stati i seguenti:

  1. generalizzazione della flessibilità d'orario (ove possibile);

  2. generalizzazione della compensazione su base mensile (ove possibile);

  3. introduzione, in occasione di eventi eccezionali, del lavoro da remoto;

  4. conferma dei congedi parentali per i padri;

  5. ridimensionamento dei TAR per motivi sindacali e, conseguentemente, della possibilità di rappresentanza dei lavoratori;

  6. riduzione dei giorni di congedo matrimoniale (riportandoli a quelli previsti da Ccnl);

  7. forte riduzione dei permessi retribuiti precedentemente acquisiti nell'accordo integrativo del 2009. D’altronde i conseguenti risparmi sul costo del lavoro verrebbero dirottati verso altri capitoli di spesa come, ad esempio, nuove o rafforzate tutele previste dalla polizza sanitaria;

  8. un'applicazione dell'IPP (incentive pay plan) all'intera platea dei dipendenti (con formula di salvaguardia ai 2.425 euro dell'attuale PDR per le posizioni che ne sarebbero altrimenti penalizzate). Chiaramente, decadenza dell'attuale PDR.

Se sui punti da 1a 4 le posizioni sono ragionevolmente vicine, i rimanenti capitoli della contrattazione registrano una grande differenza di vedute.

L'auspicio delle RSU e di Fim Fiom e Uilm nazionali e territoriali é che la dirigenza Micron possa valutare con favore gli elementi di compromesso che sono stati portati nella discussione e che non senta bisogno di ulteriori prove e richieste a carico della popolazione aziendale per riconoscerne l'impegno, la responsabilità e la vocazione al risultato che, nonostante le traversie subite in tempi recenti, non ha mai fatto mancare.

In particolare teniamo a precisare che il punto 8 risulta di maggior favore solo apparentemente dal momento che eliminerebbe da parte dei lavoratori qualsiasi voce in capitolo sulla determinazione della parte variabile dello stipendio. Confidiamo che le possibilità esposte alla DA per superare l'impasse possano essere accolte nella loro validità formale e concettuale e contattate per la loro attuazione.

Al momento i tempi tecnici non hanno consentito di discutere dei punti seguenti che, peraltro, sono stati integrati nella controproposta presentata dall’azienda: politiche industriali, normativa sui turni, reperibilità, congedo parentale ad ore, anticipo TFR, aspettativa, baby parking e, non meno importante, trasporto pubblico.

L’azienda ha recepito le nostre integrazioni rispetto alle questioni appena elencate e le nostre proposte di mediazione sui punti aperti con le maggiori distanze. La DA ha confermato che, durante la prossima riunione da tenersi a Roma in data 08.10.15, avrà fatto le opportune valutazioni con il Management e fornirà le risposte. I tempi risultano serrati, soprattutto a seguito dell'intenzione della DA di avviare, a partire dal primo gennaio 2016, il nuovo contratto di secondo livello (se ne sortirà il relativo accordo). La DA intende, infatti, recedere unilateralmente l'accordo vigente il 29 ottobre, in modo da rispettate i “tempi congrui” di preavviso come previsto per legge. Il coordinamento nazionale delle RSU e le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno, ancora una volta, ribadito di voler continuare la trattativa per raggiungere un accordo per il rinnovo del contratto di 2° livello. Non sarà certo la minaccia della disdetta che farà venire meno l’impegno di migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori nel rispetto, anche, delle necessità aziendali.

Riteniamo che l'impegno assuntoci nel chiudere la trattativa in tempi celeri e con mutua soddisfazione avrebbe meritato maggior fiducia.

 

Fim, Fiom, Uilm Nazionali

Coordinamento Nazionale Rsu Micron

 

Roma, 5 ottobre 2015