Il giorno 16 giugno 2025 si è tenuto l’incontro di esame congiunto tra il gruppo dirigente Alpitel spa e le OO.SS. Nazionali e Territoriali di Fim Fiom.
La società, dopo aver depositato domanda di concordato al tribunale di Nucetto ha comunicato di aver proceduto, in coerenza con le norme legislative disciplinanti la materia ed il piano concordatario, la procedura di licenziamento collettivo per tutto il personale attualmente in forza alla luce della scadenza della cassa integrazione per cessazione attività prevista per il prossimo 15 agosto.
Al momento per i lavoratori si aprono due strade:
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Al momento la Alpitel ha presentato un piano che è in valutazione all’asseveratore nominato dal tribunale che ha lo scopo di controllare la solidità di quanto scritto dalla società e con l'ausilio degli avvocati dovrà garantire e certificare la sostenibilità e l’equilibrio rispetto alle voci del passivo e dell’attivo. In caso di parere positivo si procederà all’omologa, con una previsione di andare al voto dell’assemblea dei creditori a fine Settembre e avviare il concordato entro la prima metà di Ottobre. Dall’omologa l’azienda potrà procedere a realizzare il piano presentato e pagare, con i fondi già accantonati nei conti correnti, ogni istituto, (diretto, indiretto e differito) dei lavoratori entro 30 giorni. Questo è lo scenario preferibile per la gestione ordinata di ogni fase successiva al licenziamento dei lavoratori.
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Nel caso invece che il tribunale respinga il piano concordatario, decisione che in termini di tempistiche potrebbe arrivare per il mese di settembre, si entrerà nella fase fallimentare. Questa fase allungherà notevolmente i tempi, prevederà la realizzazione di un nuovo piano, a cura del Tribunale, per il pagamento dei creditori privilegiati e chirografari, da sottoporre all’assemblea dei creditori e in caso di parere favorevole della stessa, avviare la fase liquidatoria. In termini di tempistiche ottimistiche tutto questo iter potrebbe chiudersi entro il primo trimestre 2026. In questo caso ogni lavoratore attualmente in forza o che si sia licenziato in passato, dovrà insinuarsi al fallimento e verificare quantità e modalità di pagamento degli istituti spettanti o, nella peggiore ipotesi, accedere al fondo garanzia dell’INPS.
Alla luce di questi due scenari, come Coordinamento Nazionale FIM e FIOM, abbiamo chiesto ed ottenuto, al fine di facilitare ai lavoratori in entrambi i percorsi possibili, che l’azienda si farà carico di fornire, ad ogni singolo lavoratore in forza, la certificazione del credito che lo stesso ha nei confronti di Alpitel, al fine di accelerare le procedure legislative obbligatorie e di fornire alle segreterie territoriali di FIM e FIOM anche le certificazioni del credito di tutti i lavoratori usciti, per pensione o dimissioni, al fine di tutelare anche loro in caso di fallimento.
Le strutture territoriali di FIM e FIOM sono immediatamente disponibili a fornire ogni supporto, sia in relazione alla futura domanda di Naspi sia in caso di procedura fallimentare per l’insinuazione del credito e/o successivo accesso al fondo garanzia dell’INPS.
L’incontro odierno è terminato con una mancata intesa sui licenziamenti in quanto come organizzazioni sindacali abbiamo chiaramente dichiarato che siamo indisponibili a firmare licenziamenti, anche se proceduralmente inevitabili, che non abbiamo la volontarietà e la mancata opposizione come criteri applicativi.
Le parti, nel rispetto della procedura, si sono aggiornati al prossimo 02 luglio, data in cui si chiuderà la fase sindacale e si aprirà quella ministeriale che terminerà nella prima decade di Agosto.
Roma, 16 Giugno 2026