Mercoledì, 11 Dicembre 2024

Primo incontro al Mise con Exprivia. Perplessità su un piano che ha ancora molte incognite

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L'11 luglio si è svolto presso il ministero dello Sviluppo Economico l'incontro richiesto da Fim, Fiom e Uilm nazionali rispetto al futuro del gruppo Exprivia, anche in relazione alla eventuale acquisizione della maggioranza delle azioni della società di telecomunicazioni Italtel.

All'incontro era presente, oltre a Giampietro Castano, rappresentante del Mise, il presidente e AD di Exprivia, Domenico Favuzzi, accompagnato da un rappresentante di Assolombarda.

Dopo una breve introduzione fatta dal Mise che ha ricordato il motivo della convocazione, le OOSS hanno formulato all'AD di Exprivia una serie di domande sullo stato della trattativa con Italtel, sulla situazione occupazionale e finanziaria di Exprivia e sul piano industriale.

L'Ad di Exprivia ha dichiarato di aver sottoscritto un non disclosure agreement con i soci di Italtel rispetto alla trattativa in corso: inoltre nel momento in cui si passasse alla formalizzazione di una proposta, essendo un'azienda quotata in borsa, sarebbe obbligata a comunicare i termini dell'offerta. In questo momento l'azienda è ancora in fase di negoziazione, quindi non è ancora in condizione di dare informazioni di dettaglio. Nelle prossime settimane, entro luglio o a settembre, ritiene di poter rendere pubblici i termini dell'offerta.

Il dott. Favuzzi ha colto l'occasione per spiegare alle OO.SS. nazionali la storia di Exprivia, nata nel 2005 dalla fusione di Abaco in AISoftw@re.

Nel 2015 l'azienda ha fatturato 145 milioni di Euro e in passato non è mai andata in perdita. Nonostante il settore dell'Ict negli ultimi anni sia stato penalizzato dal mercato, Exprivia è cresciuta attraverso numerose acquisizioni che le hanno consentito di diventare un'azienda presente in tanti mercati con altrettante società: telco e media, energia e utilities, industria e aerospazio, banche e finanza, servizi pubblici (PA), sanità e salute. Exprivia è presente anche all'estero in ben tre continenti. L'Ebitda nel 2015 è stato di 15,4 milioni, la posizione finanziaria netta (indebitamento) di 30 milioni. Il rapporto tra Ebitda e indebitamento è pari a due, dimostrazione, a detta dell'azienda, di buona solvibilità.

Il numero di dipendenti oggi è pari a 1.800 di cui il 10% all'estero. Exprivia sviluppa prodotti proprietari soprattutto nell'ambito della sanità e per il sistema bancario.

Nel piano industriale 2015-2020, realizzato all'inizio del 2015, quando ancora non si era interessata all'eventuale acquisizione di Italtel, si prevedeva una crescita di fatturato fino a 400 milioni di euro, da realizzarsi, in parte, con ulteriori acquisizioni per le quali è stato previsto un esborso di circa 35 milioni di Euro. A novembre dello scorso anno si è presentata l'opportunità di acquisire Italtel che per Exprivia rappresenterebbe una grande opportunità di crescita. Il dott. Favuzzi ha più volte ribadito che per Exprivia la crescita è una necessità per poter competere. L'Italtel è un'azienda focalizzata sul mercato tlc e ha un brand molto forte. L'azienda è presente in un settore di nicchia e ha forti competenza sulle tlc. Dal 2012 ha cambiato strategia: ha iniziato a diversificarsi, a partecipare a molte gare e anch'essa oggi ha bisogno di crescere. Le due aziende hanno più o meno la stessa dimensione, se si fondessero nascerebbe un nuovo player italiano da 600 milioni di fatturato che potrebbe competere con i grandi attori dell'Ict: Ibm, Accenture e altri. Le competenze presenti in Italtel porterebbero Exprivia a fare un salto verso le nuove tecnologie del cloud, del mobile, delle applicazioni. La presenza all'estero di Italtel è di grande interesse per Exprivia, che vorrebbe ingrandirsi anche su quei mercati. L'operazione di acquisizione da parte di Exprivia ridurrebbe l'indebitamento di Italtel che oggi, rapportato con l'Ebitda, produce un rapporto pari a sei, troppo elevato per un'azienda che vuole essere attendibile.

Fim Fiom e Uilm hanno dichiarato che il piano che ci è stato illustrato e che andrebbe verificato nei dettagli, ha un senso da un punto di vista industriale, ma avrebbe bisogno di capitali più elevati di quelli previsti per essere credibile. Integrare due aziende così diverse come Exprivia, giovane società dell'IT che produce poca marginalità e con un fatturato ancora modesto e Italtel, azienda storica di tlc, carica di debiti ma con un fatturato tre volte tanto quello di Exprivia, non sarebbe un'impresa facile: potrebbe trasformarsi nell'unione di due debolezze e mettere a repentaglio l'occupazione.

Per questi motivi Fim, Fiom e Uilm ritengono positivo aver avuto l'opportunità di incontrare l'AD di Exprivia, ma mantengono ancora molte perplessità su un piano nel quale permangono ancora troppe incognite. L'impegno di tutti è di incontrarci di nuovo al Mise, anche con i delegati sindacali, nel caso in cui si arrivasse ad un'eventuale offerta vincolante.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 13 luglio 2016

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