Capgemini, dopo aver definito un massiccio rientro in presenza per i propri dipendenti, ben al di sopra di quelli previsti nei precedenti accordi sullo Smart Working, giustificandolo con problemi sulla marginalità, annuncia la prossima distribuzione di dividendi azionari superiori in totale ai 500 milioni di euro.
È inaccettabile che un'Azienda che prospera e genera profitti così importanti, scarichi sui lavoratori presunte inefficienze organizzative, imponendo un ritorno al lavoro in presenza che non risponde a reali necessità produttive. Questa decisione appare come un mero esercizio di potere, una negazione dei benefici che lo Smart Working ha dimostrato di apportare in termini di conciliazione vita-lavoro, riduzione dello stress e, anche, di maggiore efficienza.
La Fiom e il Coordinamento RSU Fiom Capgemini denunciano con forza questo atteggiamento irresponsabile. Non si comprende la ratio di un simile provvedimento, se non la volontà di esercitare un controllo anacronistico sui dipendenti, ignorando le mutate esigenze del mondo del lavoro e le positive esperienze maturate durante i periodi in cui lo Smart Working è stato ampiamente utilizzato.
La pretesa di un rientro generalizzato, a fronte di una situazione economica aziendale più che solida, suona come una beffa nei confronti di chi quotidianamente contribuisce al successo dell'impresa.
Chiediamo con urgenza l'apertura di un confronto serio e costruttivo con le rappresentanze sindacali per individuare soluzioni organizzative che tengano realmente conto delle esigenze di tutti, senza sacrificare il benessere e la qualità della vita dei dipendenti sull'altare di un presunto "controllo" anacronistico.
Non permetteremo che la prosperità dell'azienda si traduca in un peggioramento delle condizioni di lavoro!
Difendiamo lo smart working che migliora le nostre condizioni di lavoro e di vita!
COORDINAMENTO RSU FIOM CAPGEMINI
FIOM-CGIL NAZIONALE
Roma, 22 aprile 2025
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 Capgemini.Dividendi milionari agli azionisti,ma nessuna attenzione ai dipendenti | 125 kB |