Alcatel Lucent: primo incontro sulla cessione dello stabilimento di Trieste a Flextronics. Piano industriale insufficiente, la lotta prosegue

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Il 22 maggio si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il primo incontro sulla procedura di cessione di ramo di azienda dello stabilimento Alcatel Lucent di Trieste, richiesto da Fim, Fiom, Uilm, anche alla presenza della Regione Friuli Venezia Giulia. All'incontro, hanno partecipato, per Alcatel Lucent, la direzione del personale e l'amministratore delegato Roberto Loiola. Per Flextronics erano presenti Eric Sislian, vice presidente e global manager, e Fabrizio Magistrali, ex responsabile manufacturing in Alcatel Lucent, che diventerà il responsabile dello stabilimento di Trieste per la Flextronics.

Il primo a prendere la parola è stato Roberto Loiola, che ha motivato la decisione di Alcatel Lucent di esternalizzare Trieste. Per Alcatel Lucent questo progetto mirerebbe allo sviluppo del sito: il mercato del trasporto ottico è in crescita, ma vede anche una forte concorrenza proveniente da competitors cinesi; è un mercato complesso che sta convergendo con il mercato IP. Uno dei motivi che hanno portato Alcatel Lucent a ricercare un partner è stata la necessità di una seconda fonte di approvvigionamento, una second source. La Flextronics darebbe infatti la possibilità di avere uno stabilimento che, in caso di disastri di varia natura, potrebbe continuare a produrre. Darebbe inoltre la possibilità di avere uno stabilimento più vicino al mercato nordamericano, che si sta ampliando.

Eric Sislian di Flextronics ha poi illustrato nel dettaglio le caratteristiche della multinazionale americana oggi presente in Italia con tre aziende che operano in vari settori come la logistica e lo stampaggio. La Flextronics è organizzata nel mondo in regions e produce vicino ai mercati di riferimento. Nei giorni scorsi è stata creata la newco che acquisirà il ramo d'azienda delle attività di manufacturing, supporto e servizio. L'azienda si chiama Flextronics Manifacturing srl e nei prossimi giorni verranno versati un milione di euro di capitale sociale. E' posseduta al 100% dalla Flextronics Italia Holding, che controlla anche le altre tre società presenti in Italia. Il contratto tra la Alcatel Lucent e la Flextronics prevede cinque anni, rinnovabili, di esclusiva per i prodotti di trasporto ottico, inclusi i nuovi prodotti. Ovviamente il contratto è stato fatto con la Flextronics a livello globale. La garanzia per Trieste rispetto ai carichi di lavoro, che secondo le due multinazionali manterranno l'occupazione invariata, sarà però di tre anni e al momento non si hanno avuti dettagli sulle attività e sui volumi.

Fim, Fiom e Uilm hanno dato un giudizio negativo rispetto al piano industriale presentato, che evidenzia il rischio di delocalizzazione della produzione fuori Trieste, alla fine dei tre anni garantiti.

La creazione di una cosiddetta second source, secondo stabilimento, rappresenterà un sicuro calo della produzione su Trieste, senza avere, al momento, garanzie rispetto ad altre produzioni.

Fim Fiom e Uilm hanno chiesto quindi alle aziende:

  1. di fornire garanzie industriali certe per lo stabilimento di Trieste, che deve mantenere un ruolo centrale, per la durata di tutto il contratto con Alcatel Lucent, quindi per almeno cinque anni. Vanno specificate tutte le produzioni che verranno svolte su Trieste, sia per quanto riguarda le attività di Alcatel Lucent che per eventuali altre attività di altri clienti Flextronics. A tal fine vanno specificati con esattezza gli investimenti che verranno fatti per consentire alla fabbrica di orientarsi verso altri tipi di produzione.

  2. Per i cinque anni va garantita l'occupazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano nel perimetro dello stabilimento e per l'indotto.

  3. I contratti in scadenza dei lavoratori in somministrazione vanno confermati e va avviato immediatamente un percorso di stabilizzazione

  4. Va avviato un percorso che crei sinergie sul territorio, con le università e con i centri di ricerca, al fine di fare di Trieste un vero centro di eccellenza sulle tecnologie ottiche.

Il tavolo è stato riaggiornato presso il Mise il 3 giugno mattina. Il 26 maggio si svolgerà un incontro a livello territoriale, presso la regione Friuli Venezia Giulia, per verificare il tipo di interventi da proporre, a livello regionale, al fine di garantire la permanenza dello stabilimento su Trieste.

Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee e si deciderà come proseguire la mobilitazione. E' evidente che l'obiettivo oggi prioritario è il rinnovo dei contratti dei lavoratori in somministrazione in scadenza. Chiediamo all'azienda, che ha manifestato al sindacato la sua difficoltà rispetto al rallentamento dell'attività causata dagli scioperi, di non aumentare la tensione tra i lavoratori non rinnovando alcuni contratti.

 

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

 

Roma, 26 maggio 2015