Caf Italia. Incontro sindacale per utilizzo della cassa integrazione

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In data 25 marzo 2020, si è tenuta la riunione con la direzione CAF Italia Srl, per analizzare le problematiche relative l'utilizzo della cassa integrazione ordinaria per Covid-19.

L'azienda ha dichiarato di avere la difficoltà, a causa della contrazione dell'attività su tutto il territorio nazionale, a far lavorare 263 unità, su un totale di 303 dipendenti, e di voler utilizzare lo strumento della Cigo per il periodo che va dal 17 marzo al 4 aprile 2020.

La Fiom ha dichiarato di ritenere importante l'utilizzo dello strumento della Cigo per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, nella fase di espansione del virus, per tutelare le professionalità e salvaguardare i livelli occupazionali, ma ha espresso un giudizio fortemente negativo sul non riconoscimento dei ratei di 13esima, delle ferie e dei PAR, la non applicazione del Contratto Nazionale sul tema della trasferta e dell'anticipo delle spese di viaggio e di pernottamento per il mese di marzo 2020.

Nel protocollo sottoscritto in data 20 marzo 2020, si dice esplicitamente che le trasferte sono sospese fino a data da stabilirsi, non per responsabilità dei dipendenti, ma per decisione della committente.

La Fiom ha ribadito che, se la direzione aziendale non avesse forzato per la firma dell'accordo separato, derogatorio degli istituti del contratto nazionale in tema di trasferta, i lavoratori non avrebbero anticipato con risorse proprie, l'abbonamento viaggio treno ed il pernottamento mensile, su Roma e Verona, e non si troverebbero in forte difficoltà, sia per il proprio sostentamento, sia per il sostentamento delle rispettive famiglie. A causa dell'insensibilità aziendale, che anche in piena emergenza ha continuato a fare lettere di contestazione e licenziare alcuni lavoratori, i dipendenti di CAF Italia Srl hanno subito gli effetti derivanti dalla pandemia Covid-19, rischiano di perdere i soldi dell'anticipo delle trasferte e del pernottamento e subiranno la decurtazione dello stipendio per effetto della collocazione in Cassa Integrazione ed il non riconoscimento dei ratei.

Per la Fiom un simile comportamento aziendale è da contrastare con la dovuta decisione, ragion per cui, superato il periodo dell'emergenza epidemiologica saranno intraprese ulteriori iniziative sindacali, e sarà verificata la possibilità di adire le vie legali per la tutela della condizione dei dipendenti e delle loro famiglie.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 25 marzo 2020

 

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