Martedì, 16 Aprile 2024

StMicroelectronics. Informativa annuale: Proclamate 8 ore di sciopero a sostegno della piattaforma.

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Il 17 Luglio 2015 si è svolto a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, l'incontro di informativa annuale tra le OO.SS., il coordinamento delle RSU, la direzione aziendale di STMicroelectronics e una rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico. La scelta della sede è conseguenza dell’esigenza delle OO.SS. di conoscere il parere del Governo italiano su ciò che riguarda gli assetti proprietari e su come intende supportare il consolidamento e lo sviluppo dell’azienda e del settore della microelettronica.

L'azienda ha descritto la situazione evidenziata dai dati economici del I° trimestre 2015 e le sue aspettative per i mesi a venire.

Il mercato mondiale dei semiconduttori ha subito una crescita minore rispetto all’anno precedente, passando da +8% a +4%, soprattutto a causa di una contrazione della crescita in Cina. Il settore “automotive” conferma l’andamento sostanzialmente piatto; il settore “low wireless” mostra un andamento vivace ed in forte crescita; al contrario, il settore computer risulta sostanzialmente stagnante. Gli indicatori mostrano una buona crescita per i mercati USA e Asia Pacific, mentre Europa e Giappone mostrano, invece, un andamento non buono.

Il fatturato di ST nel 2014 ha visto un calo importante, da 8.082M$ a 7.404M$ (-678 M$), ed anche il I° trimestre conferma il dato, con un risultato che passa da circa 1.830M$ del I°Q 2014 a circa 1.680M$ nel I°Q 2015.

In questo quadro, il fatturato di SPA (Sense & Power + Automotive) ha registrato un calo del 6% circa rispetto al I° trimestre 2014 (1.119M$ contro i 1.191 dello stesso periodo 2014), con AMS che è calata di circa il 16% (da 304 a 255M$), mentre APG e IPD hanno sostanzialmente tenuto, con perdite limitate, rispettivamente, a -2,5% (da 445 a 434M$) e -2,7% (da 442 a 430M$). Il reddito operativo per SPA, pur con il fatturato in calo, è +72M$

Il fatturato di EPS (Embedded Processing Solutions) ha registrato un calo di circa -7,5% (da 628 a 581M$); al suo interno, mentre DPG ha subito un calo assai severo, -26,6% circa (da 282M a 207M$), MMS ha invece ottenuto una crescita significativa, pari a +8,1% (da 346 a 374M$). Il reddito operativo è pesantemente “in rosso”, con -64M$.

La situazione complessiva resta critica, perché il fatturato si conferma in discesa, con l’aggravante di una forte perdita nel I° trimestre per EPS (reddito operativo -64M$), non sufficientemente compensata dal risultato SPA (reddito operativo +72M$).

STM registra anche una perdita generale di quote di mercato in tutti i settori tranne che per MMS e APG (Automotive), che vedono invece un consolidamento delle rispettive quote.

Il settore digitale si conferma in forte difficoltà, con effetti negativi importanti anche sul resto dell’azienda.

Questa situazione desta forte preoccupazione, ancor più se associata al rallentamento degli investimenti previsti per le aree manifatturiere: pur confermando i piani già annunciati, sia per quel che riguarda R2/AGM/AG8, oltre alla linea pilota a 12”, in Agrate, sia per quel che riguarda M9 e la conversione ad 8” delle produzioni 6” di Catania, la direzione ha comunicato l’ulteriore rallentamento nell’attuazione di questi piani.

Per ciò che riguarda il confronto con il MISE, le OO.SS hanno sollecitato il Governo a fare chiarezza sulle sue intenzioni riguardo la cessione delle quote azionarie in mano pubblica, dichiarando che va mantenuto assolutamente il controllo pubblico, con parità fra Italia e Francia.

In merito agli annunci fatti dal CEO ing. Bozotti il 12 maggio inerenti alla possibile ristrutturazione del gruppo “Digitale” (EPS) le OO.SS. hanno sottolineato che queste scelte possono indebolire pericolosamente l’azienda e possono significare anche un pesante attacco all’occupazione, sia nel breve che nel medio termine.

Le OO.SS hanno, infine, fornito al governo alcuni dati riguardanti gli aspetti economici e finanziari dell’azienda negli anni fra il 1998 e il 2014, per evidenziare la stortura riguardante il consistente ammontare dei dividendi erogati agli azionisti e dei “premi” per il management anche in anni in cui ST ha perso soldi.

Il rappresentante del MISE, sottolineando che ST Italia non è un’azienda in crisi – visti i dati occupazionali degli anni recenti – ha affermato che ST (pur essendo un’azienda privata, giacché è una società per azioni) è e resterà un’azienda partecipata, il governo non intende modificare questo assetto.

Riguardo l’atteggiamento del governo, è stato affermato che il passaggio delle azioni ST da Ministero dell’Economia al Fondo Strategico Italiano non è una privatizzazione, perché fra gli scopi di FSI c’è, fra gli altri, il sostegno alle aziende strategiche, e ST è considerata dal governo un’azienda strategica.

In merito ai timori legati a ciò che ST deciderà per far fronte alla crisi del settore digitale, il governo afferma che il gruppo dirigente italiano di ST ha le carte in regola per far valere ciò che sinora è stato fatto di positivo in Italia. Il Governo sarà comunque attivo nel monitorare il piano di riorganizzazione, che verrà comunque discusso assieme alle OO.SS.

Le OO.SS. esprimono, alla fine, un giudizio critico sugli elementi emersi dall’incontro.

La situazione dell’azienda è caratterizzata da una contrazione del fatturato, da una consistente perdita in alcuni settori e da un’importante perdita di quote di mercato, con il risultato di essere scesa, nel ranking mondiale, all’11° posto; ora è ancora più difficile far fronte ai necessari investimenti per mantenere altamente competitive le fabbriche italiane e per supportare la ricerca tecnologica e di prodotto che devono servire al consolidamento ed al rilancio dell’azienda. Gli investimenti subiscono, infatti, un ulteriore rinvio, e questo è fonte di preoccupazione per il futuro degli stabilimenti italiani, che in qualche caso sono già in sofferenza per la difficoltà a mantenere continuità dei volumi e qualità dei prodotti. E’ necessario, per quel che riguarda gli investimenti, recuperarne quantità, tempi e obiettivi, che devono essere il rafforzamento e lo sviluppo dei siti che ne hanno bisogno, AG8/R2 ad Agrate e CT6/M9 a Catania, definendo da subito che le produzioni italiane vanno mantenute intatte là dove sono collocate.

La vicenda del settore digitale, per la quale non sono ancora note le soluzioni, è fonte di grande preoccupazione; le OO.SS. respingono ogni ipotesi di taglio dell’occupazione e di contrazione del settore, ancor più se dovesse avere un impatto anche nel nostro Paese.

Nonostante le dichiarazioni espresse al tavolo, preoccupa, in questo senso, l’assenza di un confronto di merito fra il Governo italiano e le OO.SS., confronto che queste ultime continuano a sollecitare; è anche assai poco chiaro il senso del passaggio del pacchetto azionario pubblico ad FSI giacché, al di là delle dichiarazioni di principio, nulla è noto sulle azioni che dovrebbero concretizzare il dichiarato sostegno ad un’azienda strategica come STMicroelectronics.

Per quel che riguarda il contratto integrativo aziendale, le OO.SS. ritengono inaccettabile il fatto che non sia ancora cominciato il confronto di merito sulla piattaforma, presentata da ormai 10 mesi, confronto sinora rifiutato dalla direzione con diversi argomenti pretestuosi. Verrà formalmente chiesta, di nuovo, una data per l’avvio del negoziato sull’integrativo aziendale, ed in assenza di una risposta positiva in tempi brevi sarà avviata la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici; per questo, le OO.SS hanno già deciso un pacchetto di otto ore di sciopero, da attuare da qui alla metà di settembre, se non dovessero esserci risposte da parte della direzione aziendale.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 24 luglio 2015

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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