Venerdì, 29 Marzo 2024

Stellantis - Componentistica. Stato di agitazione per l'innovazione e l'occupazione

Stellantis ha presentato il piano strategico a lungo termine, con obiettivi importanti rispetto alla transizione, all’elettrificazione e alla digitalizzazione ma che non ha dato garanzie per i lavoratori della ricerca, sviluppo e produzione.

In questi anni la mancanza di investimenti per il lancio di nuovi modelli ha avuto un impatto negativo sui salari e sull’occupazione, in particolare sui giovani precari e trasfertisti mandati a casa.

Le condizioni di lavoro sono peggiorate perché sono state ridotte pulizie e riscaldamento. Le fermate produttive ripetute ed improvvise, i recuperi non discussi con i lavoratori, l’aumento dei carichi di lavoro, stanno peggiorando il clima in fabbrica.

Stellantis ha raggiunto risultati finanziari positivi e dalle parole dell’amministratore delegato si pone l’obiettivo di triplicare i ricavi.

La Fiom chiede un confronto sul piano industriale, la ricerca, lo sviluppo di auto, componenti e servizi fino alla gigafactory per le batterie.

La Fiom propone un accordo che garantisca gli occupati e raggiunga progressivamente il pieno utilizzo della capacità installata e il rilancio dell’intera filiera.

Un accordo che deve prevedere:

∙ una missione strategica per gli enti centrali sulle direttrici dell’innovazione digitale, propulsione ecologica, di servizi e guida autonoma;

∙ transizione stabilimenti di motori (in particolare diesel) e meccaniche nella componentistica di nuova generazione (es. motori elettrici, semiconduttori, ecc.);

∙ confronto sulla nascita della gigafactory per la produzione di batterie;

∙ mantenimento degli impianti per le produzioni mass market, premium e di lusso;

∙ ammortizzatori sociali straordinari per la fase di transizione e integrazione sul salario da parte dell’azienda;

∙ formazione e rimodulazione dell’orario con l’utilizzo del fondo nuove competenze;

La Fiom porterà queste proposte all’incontro del 10 marzo convocato dal Ministero dello Sviluppo economico, condivise con le lavoratrici e i lavoratori nel percorso di assemblee dell’iniziativa «Safety Car».

Un primo risultato dell'iniziativa comune sull’automotive di Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica è stato ottenuto con lo stanziamento di 8,7 miliardi fino al 2030.

Chiediamo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di aprire un confronto per un piano strategico di rilancio del settore.

La Fiom propone a tutte le organizzazioni sindacali di mobilitarsi con le lavoratrici e i lavoratori per un piano di investimenti che superi il ricorso agli ammortizzatori sociali, tuteli l’occupazione e faccia ripartire l’industria dell’auto ecologica nel nostro Paese.

 

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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