Venerdì, 29 Marzo 2024

Alstom Italia. Chiusure e spostamenti. Servono chiarimenti

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Il giorno 16 marzo 2016, presso Assolombarda, si sono incontrate la Direzione aziendale Alstom Italia, il Coordinamento Nazionale Sindacale e le Segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm.

L’incontro è iniziato con un approfondimento sull’integrazione dello stabilimento di Firenze, recentemente acquisito da GE, che è in una fase avanzata di realizzazione sul piano organizzativo (linee di riporto) ma che è ancora in attesa delle decisioni di un cliente sul primo utilizzo di Tempo” o sulla sua sostituzione con la piattaforma Urbalis già applicata ai clienti di Alstom. Allo stato attuale, la Direzione aziendale ha escluso però che da questa operazione possano derivare esuberi, potrà al più esserci l’esigenza di riconvertire le persone su nuove attività.

La Direzione ha inoltre aggiunto che su Firenze intende reinternalizzare alcune attività precedentemente affidate a fornitori, rafforzando così le produzioni del sito.

Successivamente, la Direzione aziendale ha descritto un piano di interventi di razionalizzazione di Alstom Italia segnalando per bocca dell’Ingegner Bertinà che lo scenario in cui la razionalizzazione che riportiamo in sintesi nelle righe successive si colloca in uno scenario che comunque prevede l’acquisizione di commesse nell’ambito della “gara per i 500 treni, in assenza del quale ci sarebbero conseguenze drammatiche per il sito di Savigliano, e impatti pesanti anche per gli altri siti italiani.

La prima operazione di razionalizzazione riguarderà i magazzini che saranno accorpati a Sesto San Giovanni, con la prospettiva di essere successivamente esternalizzati: per questa operazione si prevede che 18 persone da Savigliano e 11 da Bologna dovrebbero essere trasferite a Sesto. Inoltre è stata anticipata la volontà di procedere a ulteriori esternalizzazioni, per esempio nel controllo della qualità dei componenti in entrata.

Nella trasformazione del sito di Sesto San Giovanni, che come annunciato nel precedente incontro, perderà dal 2017 le attività di produzione di componenti e si specializzerà nell’attività di service, si prevede l’unificazione delle aree organizzative “compo” e service e da questo operazione derivano 16 esuberi.

Dalla annunciata dismissione delle attività produttive dello stabilimento di Bologna invece deriveranno 22 esuberi.

Inoltre la Direzione aziendale ha annunciato l’intenzione di chiudere il sito di Guidonia e di trasferire i lavoratori in uffici a Roma, presumibilmente lungo la tratta della metro B e comunque in un raggio di 15 chilometri accorpandovi anche i dipendenti dell’ufficio di rappresentanza di Roma.

Infine, la Direzione ha comunicato di aver formalizzato un’offerta per l’acquisizione dall’Amministrazione straordinaria delle Officine Veronesi, per acquisire le competenze, le capacità produttive ma anche le commesse, nel campo della revisione e ristrutturazione dei treni regionali. Questa operazione potrebbe in qualche misura ridurre le prospettive di Savigliano di sviluppare queste attività.

Queste informazioni ha tenuto a precisare la Direzione sono fornite con largo anticipo rispetto all’effettiva realizzazione del piano proprio per permettere un ampio confronto sindacale, così come previsto dall’accordo europeo sull’anticipazione del cambiamento” e le Parti si sono riconvocate per il 21 aprile per proseguire il confronto.

Il Coordinamento sindacale e Fim, Fiom e Uilm hanno posto domande di chiarimento ma ha anche espresso le forti perplessità rispetto un piano che individua esuberi a Bologna e a Sesto San Giovanni, prevede il trasferimento di lavoratori da Bologna e da Savigliano che poi potrebbero anche essere oggetto di esternalizzazioni e che si colloca in uno scenario ancora non chiaro perché condizionato dalla “gara dei 500 treni e dalla decisione di Trenitalia e della regione Emilia Romagna di attivare o meno l’opzione su ulteriori 47 treni jazz.”

 

Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali
Il Coordinamento sindacale Alstom Italia

 

Roma, 18 marzo 2016

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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