Fiom. Roma, 21 novembre 2015: Diritti di cittadinanza [volantino]

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Diritto al reddito

In Italia e in Europa si registrano livelli inaccettabili di diseguaglianza e povertà. Negli ultimi anni il nostro paese è stato travolto dalla crisi. Siamo diventati un paese più fragile e più povero, segnato dalla disoccupazione e dalla disuguaglianza sociale: sono più di 8 milioni le persone in povertà relativa e 4,2 milioni in povertà assoluta. Per non parlare della piaga della disoccupazione, della precarietà e dei ‘lavoratori poveri’. Lo stato sociale in questi anni è stato depotenziato e ha subito ingenti tagli. Di fronte a questa situazione è necessario e urgente cambiare rotta per rimettere al centro la dignità e la giustizia sociale, precondizione per sconfiggere mafie e corruzione.

Il Reddito Minimo è un supporto al reddito che garantisce una rete di sicurezza per chi non riesce a trovare un lavoro, per chi ha un lavoro che però non garantisce una vita dignitosa, per chi non può accedere a sistemi di sicurezza sociale adeguati. E' una misura necessaria per invertire la rotta della crisi, una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie perché garantisce uno standard minimo di vita per coloro che non hanno adeguati strumenti di supporto economico, liberandoli da ricatti e soprusi.

Chiediamo una buona legge sul reddito di dignità

 

La legge Bossi Fini e i diritti dei migranti

La legge Bossi Fini mette fra parentesi la persona: quello che interessa è che l'immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura o come cittadino. In questo senso la legge avalla una mentalità secondo la quale l'immigrato deve essere una merce da utilizzare. L'immigrato è legalmente riconosciuto fintanto che serve al capitale e poi può essere respinto al mittente. Per questa legge, inoltre, l'emigrazione deve essere considerata come un problema di ordine pubblico, con conseguente ricorso massiccio alle norme penali e agli interventi di polizia. All'origine vi è il rifiuto dell'altro, del diverso, del lontano, che con il solo suo insediarsi nel nostro paese ne mette in pericolo i fondamenti culturali e religiosi.

Chiediamo l'abrogazione della legge Bossi-Fini, che va sostituita con norme rispettose dei diritti delle persone.

 

Tasse eccessive sul permesso di Soggiorno

Dal 2012 è richiesto in Italia per il rilascio e rinnovo dei Permessi di Soggiorno un contributo che va dalle da 80 a 200 euro. La Corte di giustizia dell’Unione europea a settembre 2015 ha dato ragione a Cgil e Inca, che hanno combattuto una lunga battaglia legale, stabilendo che la cosiddetta “tassa sullo straniero” è spropositata, in quanto può rappresentare un ostacolo alla possibilità per i cittadini dei paesi terzi di far valere i loro diritti.

Chiediamo di prendere atto di questo risultato e provvedere a sanare quanto prima quest'ingiustizia

 

Diritto di voto amministrativo per i cittadini non comunitari

Non si può negare la partecipazione alle decisioni pubbliche di chi continuativamente contribuisce al loro finanziamento mediante il prelievo fiscale.

Chiediamo che venga concesso il diritto di voto alle elezioni amministrative anche agli immigrati in regola che vivono, lavorano e, ovviamente, pagano le tasse sul nostro territorio.

 

 

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