Coronavirus. Fiom: sulla cassa integrazione Com.Tel annuncia la gestione unilaterale

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A fronte della richiesta di apertura della cassa integrazione per Coronavirus, come previsto dal DL “CuraItalia”, nella giornata di venerdì 20 marzo si è svolto l’esame congiunto con modalità telefoniche e telematiche. Al termine di un intenso confronto, Com.Tel si è sottratta alla firma dell’intesa, annunciando l’intenzione di procedere in via unilaterale. Elemento dirimente, la richiesta avanzata dalla delegazione sindacale di procedere con lo smaltimento delle ferie e dei PAR maturati e non goduti al 31 dicembre 2019, prima di procedere alla collocazione in CIGO dei dipendenti in possesso dei riposi annui arretrati”.

Lo dichiaria Pietro Locatelli, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per Com.Tel

“La richiesta, supportata dalle disposizioni vigenti in materia di erogazione della cassa integrazione ordinaria da parte dell’INPS, oltre che da quanto disposto dal vigente CCNL, pur assicurando la riduzione e la sospensione delle attività ritenute non indispensabili, avrebbe consentito di lenire - con risorse proprie dei lavoratori - la sensibile riduzione economica derivante dalla collocazione in CIGO a zero ore, ulteriormente appesantita dall’incidenza dovuta alla ridotta maturazione dei ratei degli istituti contrattuali.

Una posizione inaccettabile ed incomprensibile, anche in considerazione dell’andamento della riunione che - prima della rottura - aveva registrato importanti convergenze circa la riduzione delle attività non essenziali, sulla proroga delle possibili attività in smart working, addirittura con un impegno a compensare la perdita sulla tredicesima e sopratutto per la messa in piena sicurezza del personale cosiddetto “in campo”, ovvero chiamato a svolgere servizi essenziali per il Paese, in un settore - quello delle TLC - quanto mai strategico in una fase di emergenza come quella che stiamo vivendo. Mentre siamo in attesa della formale comunicazione relativa all’esperito esame congiunto - conclusosi senza accordo - chiediamo all’azienda di ritornare sui propri passi, sottoscrivendo l’intesa, ovvero aprendo la cassa per la totalità dei propri dipendenti, previo smaltimento delle ferie e dei PAR individuali residui per il personale che ancora non li ha goduti.

Ci auguriamo che prevalga il buon senso e che non si proceda con un’iniziativa lacerante, sotto il profilo delle relazioni sindacali, oltre che per gli effetti concreti sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiaramente, se la ragione non dovesse prevalere, nei prossimi giorni, valuteremo le azioni necessarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori da noi rappresentati”.

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 23 marzo 2020

 

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