Ibm: primo incontro sulla procedura di licenziamento collettivo

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Il 13 dicembre si è tenuto, presso Assolombarda, il primo incontro tra le Organizzazioni Sindacali, il Coordinamento delle RSU di IBM Italia e la Direzione HR di IBM Italia per discutere della procedura di licenziamento collettivo aperta da IBM Italia lo scorso 6 dicembre per 184 impiegati e quadri (giorno in cui in certe zone d’Italia San Nicola porta i doni). Le Organizzazioni sindacali hanno contestato all’Azienda il merito della procedura e la tempistica: la procedura è stata aperta alla vigilia di un ponte, alla vigilia delle festività natalizie, nonché in un periodo dell’anno cruciale per il signing aziendale. E’ stato poi contestato all’azienda l’impianto delle motivazioni che hanno determinato l’apertura della procedura: non è certo da ascrivere ai dipendenti di IBM Italia il fatto che, pur in una fase di forte crisi economica, non si riescano a raggiungere i margini di profitto che la Corporation impone; così come non è una scelta dei dipendenti se nei settori più operativi, sia stato scelto, accelerando sempre di più, un modello di delivery sbilanciato verso i Centri internazionali di servizi condivisi, scelta che in alcuni casi ha portato ad un forte malcontento da parte dei clienti (altro che “Client first”!) o addirittura ad un aumento dei costi nell’erogazione del servizio. E’ stato fatto inoltre notare come da un lato si vorrebbe licenziare un intero team di colleghi e contemporaneamente si faccia una ricerca di personale per le stesse posizioni/skill su linkedin e sul sito interno, una vera assurdità che andrà chiarita al più presto. L’Azienda ha dichiarato nella procedura che certe posizioni critiche nell’erogazione del servizio, ad esempio i Service Integration Leader (SIL), dovranno essere spostate all’estero: se questo si realizzasse si produrrebbero ulteriori gravi ripercussioni negative per i clienti. E’ poi inaccettabile che 18 colleghi delle piccole sedi siano trasferiti a Segrate come “azione di contenimento dell’esubero”: a nostro avviso sono tutt'altro che un’azione di “contenimento”, ma dei veri e propri licenziamenti. Come è inaccettabile l’affermazione aziendale che “a breve” solo il 20% delle persone GIE continueranno a lavorare dall’Italia. In generale poi questa procedura di licenziamento collettivo, per la granularità dei job role in essa contenuti, si presenta più come una sommatoria di tanti licenziamenti individuali, aprendo nel caso di un non accordo contenziosi legali certi. Infine è stato contestato all’Azienda la non ricollocabilità delle figure in esubero in diversi settori aziendali. A tutte queste osservazioni l’Azienda ha dato risposte a parer nostro non esaustive e si è impegnata a rispondere in maniera più dettagliata nel prossimo incontro. Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato di essere disponibili a ragionare esclusivamente di percorsi socialmente non traumatici. Non essendoci la possibilità, a parere dell'azienda, di utilizzare strumenti alternativi ai licenziamenti come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà, l'unica accordo possibile può essere basato esclusivamente sulla volontarietà delle adesioni all’uscita, anche attraverso l'allargamento della platea dei lavoratori interessati dalla procedura alle aree GIE, GTS e GBS. Molti lavoratori potrebbero raggiungere l'età pensionabile utilizzando la Naspi e con un'incentivazione si potrebbero trovare altre adesioni. In serata è stato stilato un verbale dell’incontro in cui l'azienda si dice disponibile a mettere a disposizione le stesse somme proposte nell'accordo di maggio scorso, presentate in tabelle similari, con i dettagli economici relativi. La fase di ricerca dei volontari sarà monitorata anche dalle RSU: nel prossimo incontro, che si terrà il 17 gennaio in Assolombarda, verificheremo con l'azienda se ci sono le condizioni per un accordo sulla procedura e si analizzerà la questione relativa ai 18 lavoratori che l’Azienda vorrebbe trasferire a Segrate. Nei prossimi giorni si svolgeranno in tutte le Sedi IBM le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Esecutivo del Coordinamento Rsu Ibm

Roma, 16 dicembre 2016