Capgemini di Stezzano (BG). Licenziamento in vista per 22 dipendenti

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Il giorno 08/03 si è tenuto il primo sciopero dei lavoratori Capgemini che operano in appalto presso Schneider Electric.

La ragione dello sciopero è l'assenza di disponibilità della direzione aziendale Capgemini a definire soluzioni idonee a garantire occupazione e continuità di reddito ai dipendenti attualmente impegnati sull'appalto Schneider (divisione “INFRA”), che la stessa Capgemini ha perso a favore di Fujitsu e Ibm e che terminerà il 31 di marzo 2016.

In occasione degli incontri svoltisi da Dicembre in poi, le OOSS hanno proposto un piano di ricollocazione basato sull'utilizzo del contratto di solidarietà per 12 mesi prorogabili a 24, durante i quali i dipendenti avrebbero dovuto essere ricollocati o presso i nuovi conduttori dell'appalto (Fujitsu, IBM) o presso altre sedi della stessa Capgemini, o presso terzi, anche avvalendosi di idonei corsi di formazione, se necessari.

Viceversa, Capgemini si è sempre dimostrata refrattaria dall'entrare nel merito della gestione di questa critica situazione e solo nell'ultimo incontro si è limitata a proporre l'utilizzo di un ammortizzatore sociale per soli sei mesi dalla scadenza dell'appalto, esigendo però la possibilità di effettuare i licenziamenti al termine dei sei mesi e senza neppure entrare nel merito di eventuali percorsi formativi o di riqualificazione del personale, definendone conseguentemente l'esubero.

Ci domandiamo come sia possibile che una azienda con 3000 dipendenti in Italia consideri ingestibile il costo del contratto di solidarietà per 22 persone e soprattutto come possa credibilmente sostenere l'impossibilità di ricollocarle all'interno delle sue strutture.

A fronte di una vicenda come questa, risultano come un’incredibile beffa l'assegnazione a Capgemini dei riconoscimenti “World’s Most Ethical Company” da Ethisphere Institute, leader globale nella definizione e nella promozione degli standard che regolano le pratiche di business etiche, e “Top Employer”, che certifica solo le aziende che dimostrano una continua tensione nel migliorare e rendere ottimali le condizioni di lavoro dei dipendenti, e che si posizionano all’avanguardia nelle politiche di crescita e sviluppo delle persone.

In assenza di soluzioni che li garantiscano, nel corso della prossima settimana i lavoratori Capgemini saranno obbligati ad ulteriori e più incisive iniziative di mobilitazione.

 

RSU CAPGEMINI

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