Leonardo Bu Sdi. La Bu Sistemi di Difesa va preservata e difesa come settore strategico per il Paese

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Nella giornata del 29 Luglio u.s., si è tenuto l’incontro della BU SDI di Leonardo alla presenza delle Direzioni Corporate e di BU con il Coordinamento nazionale FIM-FIOM-UILM.

L'azienda ha esposto nella sua relazione un andamento, che tenendo conto della pandemia ancora in corso, vede gli indicatori economico-finanziari sostanzialmente in linea con quelli del 2019, ma con un raddoppio degli ordini nel 2020, dando ampie prospettive di crescita dei volumi produttivi per i prossimi anni in tutti i settori.

A fronte della presentazione da parte dell'Azienda dei carichi di lavoro in crescita e superiori all'attuale capacità dell'organico presente nella BU (a giugno gli addetti sono 1.318 che entro fine anno dovrebbero aumentare fino 1.350), come FIOM-CGIL, abbiamo posto la necessità di un ulteriore piano di assunzioni, soprattutto nei reparti di produzione, che da una parte vada a colmare i gap presenti, e dall'altra serva a sostituire e consolidare le professionalità che sono uscite, anche alla luce dei tempi necessari alla formazione delle stesse.

Per quanto riguarda gli investimenti l'Azienda, nel confermare quelli legati al supporto delle attività di sviluppo e per il miglioramento della propria capacità produttiva, legati all'incremento dei volumi previsti per i prossimi anni, investirà sullo sviluppo di progetti innovativi (torre remotizzata, sistemi unmanned, materiali innovativi, tecnologie ad intelligenza artificiale, armi ad energia diretta, sistemi underwater) per consentire una presenza importante da parte di Leonardo in un settore che vede molti competitori in un mercato come quello militare.

Il quadro dipinto dall'Azienda consegna una BU con carichi di lavoro importanti, ampie prospettive di nuove acquisizioni di fette di mercato oltre a quelle già esistenti, con un ruolo centrale all'interno del Gruppo Leonardo.
Sostanzialmente un settore che va preservato e difeso per l'interesse strategico del nostro Paese.

A fronte di queste considerazioni, come FIOM-CGIL abbiamo chiesto conto delle ripetute voci e indiscrezioni a vari livelli anche istituzionali, rispetto alla possibilità di aggregazioni societarie per la definizione di JV con altri soggetti presenti sul mercato istituzionale.
L'Azienda non ha né confermato né smentito l'eventuale possibilità, rispondendo che Leonardo sta valutando le opportunità che attraverso le sinergie consentano di essere maggiormente competitivi sui mercati.

Essendo ormai ricorrenti questi indiscrezioni da alcuni anni, come FIOM-CGIL abbiamo chiesto che eventuali operazioni, oltre ad un preventivo confronto con il Sindacato, debbano tenere conto dell'intero perimetro delle attività presenti nella BU SDI, che vengano salvaguardati gli asset industriali e i livelli occupazionali, e che vengano mantenute le sinergie  con le altre Divisioni del Gruppo, in una prospettiva di difesa del settore militare nel nostro Paese.
Non vorremmo, che una BU piena di lavoro per i prossimi anni, sia appetitosa per altre realtà industriali, attratte dai benefici possibili che tuttavia sono frutto dei sacrifici di tutte le lavoratrici e i lavoratori negli ultimi anni.

Infine, come FIOM-CGIL abbiamo chiesto che dopo la chiusura estiva, riprenda il confronto con il coordinamento nazionale di FIM-FIOM-UILM sul tema sopra citato, e che contemporaneamente a livello di sito si apra una discussione con le RSU e strutture territoriali, al fine di riconoscere ai lavoratori lo sforzo profuso in piena pandemia.
Preservare la pace sociale in una realtà con importanti carichi produttivi in pancia, deve essere un obbiettivo di tutte le Parti.


Fiom-Cgil nazionale

Roma, 2 Agosto 2021

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