Ricatto Fincantieri sulla trattativa: niente premi ai lavoratori

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Dichiarazione di Bruno Papignani, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per Fincantieri.

La scelta di Fincantieri di cessare gli effetti economici dell'accordo integrativo di gruppo del 2009 nel momento in cui si andava al suo rinnovo, è stata messa in atto affinché avesse l'effetto di deflagrazione tra i lavoratori.

Lo stesso accordo – già scaduto da ventisette mesi – era stato fino ad allora volutamente prorogato da Fincantieri per due ragioni: da un lato poiché la crisi ne riduceva gli effetti in termini di peso economico, dall'altro per il fatto che, non suscitando particolari contrapposizioni nei cantieri, permetteva a Fincantieri di utilizzare la crisi per riorganizzarsi e aumentare appalti e subappalti, anche a fronte di un calo occupazionale del personale dipendente di oltre 1.500 unità. Gli accordi di cantiere per un utilizzo permanente della giornata del sabato, infatti, sono stati attuati per essere funzionali a tale scelta, tant'è che gli impegni e gli investimenti legati all'utilizzo dell'orario settimanale 6x6 (sei ore al giorno per sei giorni settimanali) e dell'orario plurisettimanale, non sono stati mantenuti. A questo punto dovremo valutare circa l'opportunità di proseguire o meno l'applicazione di quegli accordi.

Rispetto ai 70 euro mensili legati al premio di produttività, la scelta di Fincantieri di non erogarlo più a partire dal mese di aprile è di dubbia legittimità in quanto, col venir meno dell'accordo del 2009, tornerebbe vigente un premio della stessa entità, congelato, ma previsto da accordi precedenti.

Per quanto riguarda invece il premio di programma e il premio di efficienza, che nel suo ammontare massimo può arrivare a 2.700 euro, cessando anche in questo caso gli effetti economici viene meno l'impegno dei lavoratori circa il mantenimento dei programmi produttivi e i livelli di efficienza riconducibili agli accordi medesimi.

Fincantieri non può pensare che il marchingegno ad orologeria da lei ideato e attuato per la cessazione degli effetti economici legati agli indicatori sopra richiamati, non abbia conseguenze sulle attività di cantiere.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 13 maggio 2015