Venerdì, 29 Marzo 2024

Fiat. La lettera del Segretario generale della Fiom-Cgil all’Amministratore delegato

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Spettabile amministratore delegato, ho letto la lettera che ha reso pubblica ieri mattina su "La Stampa", una lettera che Lei ha inviato a tutte le lavoratrici e i lavoratori della Maserati di Grugliasco, ed è stata affissa nelle bacheche aziendali in tutti gli stabilimenti. Ho deciso di scriverle pubblicamente, ma confido che in futuro non ve ne sia più bisogno perché si costruiscano corrette relazioni sindacali, che sappiano coniugare gli interessi e le responsabilità che ciascuno rappresenta, per me quello di chi lavora, per lei gli azionisti e la proprietà.

Lei ritiene incomprensibile quello che è accaduto in Maserati, io credo che sia utile chiarire cosa è accaduto. Lo sciopero di un’ora per tenere una assemblea coi lavoratori è stata una scelta presa dopo che ci è stato negato il diritto di poter discutere con i lavoratori. I delegati della Fiom han chiesto di tenere l'assemblea per discutere dei problemi che persistono nello stabilimento e avanzare proposte per risolverli, questa è la verità.

Il comportamento e le scelte dei delegati della Maserati di Grugliasco coincidono con una scelta generale della Fiom: con la sentenza della Corte costituzionale che riconosce il diritto ai lavoratori di potersi scegliere il sindacato e i delegati liberamente, per noi si sarebbe aperta una nuova fase. Nel primo incontro avuto con la direzione aziendale abbiamo chiarito due punti: che non avremmo firmato il CCSL e che non pretendiamo di cancellarlo, ma che nell'interesse dei lavoratori avremmo negoziato nel merito delle singole questioni. Inoltre, abbiamo chiarito che per quel che ci riguarda le azioni legali, che non sono mai state alternative alla contrattazione, erano tese ad un riconoscimento di democrazia, tanto che l'ultimo atto che abbiamo compiuto è stato l'accordo per il rientro dei delegati della Fiom nello stabilimento di Pomigliano.

In questi anni difficili per la crisi e per il non riconoscimento dei diritti sindacali i lavoratori iscritti alla Fiom han pagato un prezzo molto alto ed ancora oggi negli stabilimenti persiste un doppio regime di diritti che per un interesse generale deve essere superato.

Nel Gruppo molte lavoratrici e lavoratori dopo anni di cassa integrazione, con il piano presentato a Detroit hanno davanti almeno altri due anni di ammortizzatori sociali in Italia. Io non credo che sia possibile continuare su una strada che non preveda la contrattazione, sia per gli stabilimenti che hanno volumi produttivi, sia per quelli che non li hanno.

C'è bisogno di reinventare l'auto per avere modelli ecologici in grado di sfidare sul piano dell'innovazione di prodotto il mercato Europeo. Per avere questi obiettivi c'è bisogno di partecipazione dei lavoratori, di libero confronto tra le parti, di salario e di prevenzione per la salute e la sicurezza. I lavoratori sono il cuore della innovazione. E' necessario che si scriva una storia nuova. Vivere nel passato è un errore che nessuno può permettersi e, di sicuro, che la Fiom non vuole commettere.

 

Roma, 20 giugno 2014

 

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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