Visita di Fassino e Altavilla a Mirafiori. Bellono: «Ma la produzione è ancora ferma»

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In merito alle dichiarazioni rilasciate oggi, venerdì 20 novembre, da Alfredo Altavilla, responsabile Emea per Fca, nel corso di una visita allo stabilimento di Mirafiori assieme al sindaco di Torino Piero Fassino, Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Speriamo che la visita di Fassino a Mirafiori sia di buon auspicio perché la produzione del Suv Levante parta effettivamente nei prossimi mesi, visto che era prevista già entro l'anno in corso.

Per queste ragioni i toni del manager Altavilla mi paiono un po' fuori misura: per l'ennesima volta si preannuncia la ripartenza di Mirafiori, ma perché non si aspetta che la produzione inizi per davvero? Che magari si capisca le reazione dei mercati, e soprattutto quanti lavoratori rientreranno dalla cassa integrazione?

Anche perché dalle promesse del referendum - "lavoro in cambio di meno diritti" - sono passati ormai quasi 5 anni. E ogni volta sembra che tutto sia risolto, mentre invece la maggior parte dei dipendenti di Mirafiori sono in cassa integrazione e la cassa in quest'ultimo scorcio del 2015 la fa da padrona anche alla Maserati di Grugliasco, dove il numero di vetture prodotte si è ridotto di almeno il 20% rispetto allo scorso anno.

Altavilla dice che Mirafiori "è la fabbrica italiana più famosa al mondo": per il momento è vero per il passato, speriamo che torni ad esserlo per il futuro. Ad oggi però l'unica certezza è che, tra gli stabilimenti italiani, è stato, assieme a Pomigliano, il primo ad essere oggetto delle promesse di investimento da parte della Fiat, ma all'atto pratico è rimasta la Cenerentola del gruppo.

Un po' di sobrietà in più non guasterebbe anche sul salario: ovviamente ci auguriamo che il raggiungimento degli obbiettivi aziendali consenta di pagare il premio di risultato, come avviene già normalmente in tutte le più significative realtà del settore. Ad oggi la realtà, nonostante le promesse, è che i lavoratori di Fca percepiscono un salario contrattuale inferiore agli altri metalmeccanici».

 

Torino, 20 novembre 2015