Gruppo Snai, senza un piano industriale si aprirà di nuovo fase conflittuale

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SnaiIl tavolo nazionale sulla trattativa del gruppo Snai si sposta a Lucca dove è previsto un nuovo incontro per il giorno 19 luglio e dove attendiamo la presentazione formale di un piano industriale.

Siamo di fronte ad un'azienda che continua, di fatto, a mantenere un'idea di gestione unilaterale del processo di riorganizzazione aziendale, non a caso fino ad oggi non hanno presentato nessun piano, mentre all'interno dell'azienda stanno cambiando modello organizzativo benché non vi sia nessuna azione diretta verso i lavoratori.

L'allungamento dei tempi denota un'azienda che continua a mantenere l'idea di poter contattare direttamente i lavoratori senza nessuna mediazione sociale.

All'ultimo incontro svoltosi a Roma la posizione del tavolo sindacale è stata esplicita: la Snai deve presentare un programma con i suoi tempi di attuazione, i motivi tecnici, organizzativi e produttivi che stanno alla base del riordino, i reparti interessati, il numero di lavoratori coinvolti e le misure programmate per fronteggiare l'eventuale impatto sul piano sociale, nonché l'entità degli investimenti e le misure che possono determinare il rilancio dell'impresa.

Un sindacato si misura sempre su un piano industriale e su quelle basi apre un negoziato e una trattativa, partendo da una propria analisi autonoma e attraverso un rapporto democratico con i lavoratori, nell'ottica di garantire a tutti i dipendenti una percorso di garanzia lavorativa e di prospettiva. In assenza di questi elementi sostanziali si può riaprire di nuovo una fase conflittuale.

La Snai deve risentire una condizione di più elevate relazioni sindacali, il cambiamento passa anche da qui, ben sapendo che gli schemi del passato nel rapporto con i lavoratori devono essere superati in tutto il gruppo.

Per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni, ci fa piacere l'interessamento del Sindaco di Porcari, come magari quello di Roma o di Milano, visto i molteplici territori dove è presente l'azienda, ma questo dovrebbe sempre risentire di una discussione preventiva con le Organizzazioni Sindacali, anche qui notiamo un cambiamento dei rapporti rispetto al passato.

Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom gruppo Snai

Firenze, 05.07.2016