Venerdì, 19 Aprile 2024

Fiom Torino, Illegittima la cessione lavoratori Ibm a Adecco

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La Fiom-Cgil rende noto che il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza relativa ad una delle cause intentate dai dipendenti ex Ibm, ceduti dal 1 gennaio 2016 alla società Modis del Gruppo Adecco: la sentenza riguarda 20 lavoratori, iscritti alla Fiom-Cgil, assistiti dai suoi legali, che operano prevalentemente sulla sede di Torino.

La sentenza ha dichiarato illegittima la procedura di cessione del ramo d'azienda operata da Ibm a favore di Modis, negandone la sussistenza e ordinando, quindi, la reintegra dei dipendenti in Ibm. Tale sentenza avvalora la posizione che la Fiom-Cgil assunse a suo tempo negli incontri svolti con Ibm nel corso della procedura.


In quegli incontri infatti la Fiom-Cgil contestò che tale cessione potesse essere riconducibile ad un vero ramo d’azienda e, dopo la mancata sottoscrizione di accordi sindacali, si attivò per consentire ai dipendenti di impugnare in giudizio il trasferimento in Modis. Questo primo pronunciamento relativo ad un numero consistente di lavoratori (ricordiamo che complessivamente sul territorio nazionale la procedura riguardava 306 dipendenti) conferma la correttezza del comportamento assunto dalla Fiom-Cgil durante quella trattativa.


Nel dicembre 2015 infatti Ibm aveva ceduto due rami d'azienda all'Adecco per un totale di 306 lavoratori dopo che l'azienda nei tre anni precedenti aveva ridotto gli organici da 7 mila a 5 mila dipendenti, tra riduzione del personale e esternalizzazioni, e che il piano per i successivi cinque anni prevedeva altre pesanti riduzioni di personale in tutta Europa.


Elena Poli
, Elena Fava e Chiara Fronticelli, le avvocate che assistono i lavoratori Ibm-Modis iscritti alla Fiom Cgil, dichiarano: «Eravamo convinte che la cessione di due rami di azienda operata dalla Ibm Italia s.p.a. alla Modis Italia s.p.a., società del gruppo Adecco, non potesse essere legittimamente considerata tale. L'operazione di cessione raggruppava, infatti, lavoratori (circa 300 sul territorio nazionale) addetti ad attività diverse, senza alcun effettivo legame funzionale tra loro, indissolubilmente legati ai responsabili Ibm e da questi ultimi permanentemente diretti. Si trattava a nostro parere, a parere dei lavoratori e delle loro organizzazione sindacali, di una espulsione “mascherata” di dipendenti dei quali Ibm, a seguito di riorganizzazioni interne, voleva liberarsi. Il giudice del Tribunale di Milano, ritenendo sufficienti le circostanze risultanti dagli atti delle parti, ha accolto le domande di un primo gruppo di 20 lavoratori ed ha, quindi, dichiarata l'illegittimità e la nullità della cessione dei loro contratti di lavoro ed il loro diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro alle dipendenze della Ibm. È una sentenza giusta e di buon augurio per le altre decine di lavoratori coinvolti nella stessa vicenda a tutt’oggi in causa avanti ai Tribunali di tutta Italia».

Federico Bellono
, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Claudio Suppo, responsabile Ibm per la Fiom-Cgil torinese, dichiarano: «Ad oggi con l'ultima procedura di riduzione del personale abbiamo concordato con la direzione Ibm per l’anno 2017 una sostanziale tregua, con l’impegno da parte di Ibm per l’anno corrente a non procedere ad ulteriori licenziamenti. Ci auguriamo che Ibm comprenda che la stagione dei licenziamenti - più o meno mascherati – deve terminare. È necessario che il confronto per gli anni a venire sia impostato sulla condivisione di percorsi finalizzati alla salvaguardia dei posti di lavoro utilizzando tutti gli strumenti normativi e di legge che supportino e favoriscano la riqualificazione del personale, anche alla luce delle innovazioni tecnologiche e strategiche che vedranno interessata Ibm e più in generale l’intero mondo dell'Ict».

 

                                                                                                                                                           Ufficio stampa Fiom Cgil Torino

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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