General Electric: nuovi rischi sul futuro del gruppo

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In questi giorni il quadro di riferimento di GE ha subìto un peggioramento secco.

Nel terzo trimestre GE ha registrato una perdita trimestrale di circa 23 miliardi di dollari con un debito di 114 miliardi (quasi 4 volte il capitale azionario) e 4 volte il rapporto debito/capitale medio nelle imprese del settore (Fonte WSI).

Il nuovo CEO ha dichiarato che per far fronte al debito si vendono asset e partecipazioni anche strategiche del Gruppo.

Così ieri GE ha annunciato la vendita di circa il 12% di azioni di BHGE restando sopra il 50% nella controllata dell’Oil & Gas con accordi commerciali di continuità tecnologica, con un parziale riacquisto della quota da parte di BHGE e ricavandone circa 4 miliardi di dollari di liquidità; oggi ci sono indiscrezioni sulla possibilità che GE possa mettere sul mercato il 49,9% del settore sanitario, rispetto al 20% precedentemente annunciato.

E’ evidente che in una condizione del genere nessuna area di business può considerarsi al riparo, nemmeno il segmento dell’aviazione che continua a produrre utile e redditività e che proprio per questo potrebbe diventare oggetto di interesse del mercato.

Tutto avviene in un assordante silenzio del Governo, della stampa, della Confindustria come se il destino del più grande gruppo industriale del mondo ed il destino degli 11 mila lavoratori occupati nel nostro Paese possano essere serenamente ignorati.

Per quanto ci riguarda, pensiamo che nelle prossime ore sia indispensabile tornare a sollecitare un’iniziativa del Governo con la convocazione delle parti e, contemporaneamente, convocare le assemblee dei lavoratori.

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 14 novembre 2018

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