Landi Renzo/Lovato Gas. Azienda riveda il piano e ritiri i licenziamenti

Lovato Gas
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“Adesso il quadro è cambiato, l'azienda riveda il piano industriale complessivo e ritiri la procedura di licenziamento collettivo per mantenere le produzioni della Lovato Gas a Vicenza. La Fiom è pronta a fare la propria parte per la salvaguardia dell'occupazione e il rilancio industriale della Lovato e in generale del gruppo Landi Renzo.”

Così Andrea Brunetti, della Fiom nazionale, dopo il tavolo tenutosi oggi al ministero dello Sviluppo economico. Incontro durante il quale lo stesso ministero ha preso una posizione chiara nei confronti della multinazionale di Reggio Emilia, in difesa della produzione, dell'occupazione e della salvaguardia del sito vicentino.

L'azienda leader nel settore dei sistemi di alimentazione a metano e gpl, ha presentato un piano industriale con 146 esuberi complessivi che prevede la chiusura della Lovato Gas di Vicenza, con il licenziamento di 67 dipendenti, in gran parte donne, dichiarando inoltre altri 79 esuberi negli stabilimenti di Reggio Emilia, a seguito della annunciata fusione tra la Aeb e la capogruppo Landi Renzo. Tutto questo, con la dichiarata intenzione di delocalizzare le produzioni in Polonia, Iran e India.

Il Ministero ha poi aggiornato il tavolo alla prossima settimana, sollecitando l'azienda ad impostare una discussione complessiva sul futuro del Gruppo, con la presenza dei rappresentanti sindacali degli stabilimenti di Vicenza, Reggio Emilia e Bologna. Sulla stessa linea del Ministero anche il Comune di Vicenza e la Regione Veneto, con l'assessora al lavoro Donazzan presente al tavolo.

“Come abbiamo sempre dichiarato nei tavoli territoriali con l'azienda, il piano industriale è un'accozzaglia di numeri che non hanno costrutto, il ridimensionamento del Gruppo è una questione puramente finanziaria e di esposizione bancaria dell'azienda. Noi a questo gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori non ci stiamo – ha proseguito Brunetti. La prossima settimana ci aspettiamo dall'azienda risposte concrete. Al tempo stesso ribadiamo la necessità di un intervento del governo sul settore dei sistemi di propulsione alternativi, che rappresenta un'eccellenza per il nostro Paese, anche in chiave di politiche ambientali, visto che pur in assenza di sviluppo di ibrido ed elettrico, l’Italia detiene il primato europeo di vetture con carburanti alternativi con 185mila immatricolazioni all'anno, il 10,5% del totale delle immatricolazioni e un parco di autovetture circolante di oltre 3 milioni di veicoli, l’8% dei veicoli totali.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 8 novembre 2017