Lovato Gas. Fiom-Cgil, dismissione con delocalizzazione inaccettabile se necessario occuperemo stabilimento

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"Il coordinamentoFiom del gruppo Landi si è riunito ieri mattina a Vicenza anziché a Reggio Emilia, per fare tappa nel pomeriggio al presidio deilavoratori e lavoratrici della Lovato Gasazienda acquisita dal gruppo Landi nel 2008 e storico stabilimento vicentino che produce impianti a gpl e metano per il settore automobilistico

La Lovato Gas infatti chiuderà i battenti, almeno secondo il piano industriale dell’azienda annunciato mercoledì suproprio sito internet, che prevede una delocalizzazione delle attività produttive di Vicenza in Polonia e in Iran.

Una decisione unilateraleche la FIOM ritiene inaccettabile, trattandosi peraltro di un’azienda che negli ultimi anni ha fatto segnare fatturati in attivo e innovazione tecnologica. Per questo i lavoratori sono insciopero e in presidio permanente davanti ai cancelli dell’aziendaper impedire lo smantellamento delle linee di produzione. 

Come Fiom chiediamo all’azienda di riaprire immediatamente il confronto e sollecitiamo le istituzioni locali e la regione Veneto all’ apertura urgente di un tavolo in merito.

Il settore delle alimentazioni alternative pur inassenza di sviluppo di ibrido ed elettrico, rappresenta per l’Italia una eccellenza da preservare. Il 13,4 % delle nuove immatricolazioni, 200 mila veicoli ogni anno, ci pone al secondo posto tra i paesi europei per veicoli ad impianti con carburanti alternativi, gran parte dei quali proprio a Gpl e Metano, per un totale che ad oggi rappresenta l’8% del parco circolante di veicolinel nostro paese(oltre 3 milioni di veicoli in totale). Dopo la chiusura a luglio dello stabilimento OMVL di Padova del gruppo Westport-Fuel System, competitor del gruppo Landi, l’annunciata chiusura della LovatoGas arriva come un ulteriore colpo basso alle prospettive occupazionali del settore dei carburanti alternativi.

Come Fiom Cgil riteniamo inaccettabile questo stillicidio di aziende e se necessario occuperemo lo stabilimento per evitare l’esito visto a Padova e stiamo valutando se portare la vertenza direttamente al Ministero delle Sviluppo Economico". Lo dichiara in una nota Andrea Brunetti, Fiom Cgil Nazionale.

"Al tempo stesso ribadiamo - continua-  la necessità di un intervento del governo e l’apertura di un tavolo sul settore automobilisticoche affrontile problematiche e le prospettive dell’automotivein modo complessivo, sia dal punto di vista industriale che da quello occupazionale,affinchè il nostro paese sia attore protagonista delle grandi trasformazioni globali cui stiamo andando incontro piuttosto che soggetto passivo di un possibile smantellamento produttivo disettori industriali strategici, dove peraltro siamo leader mondiali, come quello dei motori a carburanti alternativi". 

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 18 settembre 2017