Ccnl Cooperative. Ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Ccnl 2020-2022

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Il 31 dicembre 2019 scade il Ccnl delle Cooperative metalmeccaniche firmato il 26 gennaio 2017. Si tratta di un Contratto che presenta significative specificità soprattutto per quanto riguarda normative a carattere sociale. L'obiettivo che le Organizzazioni sindacali dei metalmeccanici si pongono è il rinnovo di un contratto nazionale, condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici, sottoscritto da Fim-Fiom-Uilm e dalle associazioni di categoria di Legacoop, Confcooperative e AGCI, e quindi il rilancio del lavoro industriale a partire dal settore metalmeccanico.

Intere aree del nostro Paese e comparti produttivi importanti hanno trovato nuove opportunità nella crisi e nel rapido cambiamento di questi anni e sono protagonisti e motore della crescita, a partire dall'incremento delle esportazioni in tutti i mercati.

Nel 2017 gli investimenti agevolati dall’iperammortamento sono stati di 10 miliardi e hanno impegnato 6 miliardi di risorse pubbliche. Le imprese metalmeccaniche rappresentano oltre l’80% di questi investimenti, almeno per la metà in aziende sotto i 250 dipendenti. Questo significa che l’innovazione ha coinvolto gran parte del settore, e tali imprese hanno goduto di un sostegno pubblico rilevante.

Negli anni della crisi, delle conseguenti riorganizzazioni e ristrutturazioni e dell’innovazione, nel settore metalmeccanico si sono persi 300.000 posti di lavoro; negli stessi anni il costo del lavoro è rimasto costante e vi è stata una crescita del valore aggiunto, attestatosi nel 2017 allo stesso livello del 2007. Non c’è stata contemporaneamente adeguata redistribuzione dei profitti che anzi al contrario sono aumentati costantemente al diminuire degli occupati.

Nello stesso tempo, molte sono le realtà nel settore ancora in crisi che registrano una caduta degli investimenti, il permanere di difficoltà produttive, la crescita della Cassa integrazione, tutte situazioni che mettono a rischio l'occupazione.

Il contesto sociale ed economico vissuto quotidianamente da gran parte dei cittadini e dei lavoratori rimane molto difficile.

Occorre un rilancio del lavoro industriale e politiche economiche a sostegno della crescita e degli investimenti, dell’innovazione e della ricerca del comparto manifatturiero così come servono risorse per sostenere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie, attraverso la riduzione del prelievo fiscale che oggi, di fatto, condiziona i risultati contrattuali e frena i consumi.

Rilancio industriale e occupazionale, incremento dei salari, riduzione delle tasse ai lavoratori e interventi sugli ammortizzatori sociali e l’azzeramento degli infortuni sono il nostro obiettivo e sono stati tra gli argomenti principali delle mobilitazioni sindacali, a partire dalla grande manifestazione del 9 febbraio, poi proseguita con le iniziative delle Categorie, con lo sciopero e le tre manifestazioni unitarie dei metalmeccanici del 14 giugno che hanno visto un’ampia partecipazione dei lavoratori metalmeccanici.

Occorre intervenire per far sì che il rinnovo contrattuale che ci accingiamo a discutere possa svilupparsi in un contesto che aiuti e sostenga un ordinato e rapido sviluppo del negoziato e contestualmente sappia dare le giuste risposte alle legittime richieste delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici.

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