Fca-Cnh: l'accordo azienda-sindacati "firmatari" taglia anche il diritto di sciopero

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In queste ore la direzione di Fca-Cnh e i sindacati firmatari del Contratto specifico aziendale stanno raggiungendo - senza alcun coinvolgimento dei lavoratori e con l'esclusione della Fiom – un accordo aziendale i cui contenuti rappresentano un nuovo grave passo sulla strada avviata con la firma del Ccsl nel 2011. Dopo anni di cassa integrazione e di sacrifici salariali è stato definito un sistema di premi, che però vengono elargiti dall'azienda senza incidere sulla paga base e sugli istituti a essa collegati (dal Tfr agli straordinari, dalle indennità di turno alla tredicesima). Inoltre è stato raggiunto un accordo che mina uno dei diritti fondamentali che la nostra Costituzione assicura alle lavoratrici e ai lavoratori, il diritto di sciopero. Infatti secondo l'intesa gli scioperi potranno essere indetti solo a maggioranza delle Rsa firmatarie del contratto aziendale, limitando così il diritto di proclamare lo sciopero anche per gli stessi delegati di Fim, Uilm, Uglm, Fismic e Associazione quadri. Nello specifico si tratta di un'ipotesi costruita contro gli operai, in particolare quelli del montaggio, il cuore dello stabilimento. Perché sul diritto, sulla giustezza di uno sciopero al montaggio - dove ci sono i carichi e i ritmi di lavoro più duri, dove la prestazione è vincolata - dovrebbero decidere i delegati degli impiegati, dei capi o dei quadri?

Infine, Fca-Cnh e sindacati firmatari del Contratto aziendale stanno discutendo, per quanto riguarda gli orari di lavoro, l'estensione del modello Melfi basato su 20 turni settimanali, in base al quale un lavoratore può arrivare a lavorare anche 50 ore in una sola settimana - peggiorando pesantemente le condizioni di vita delle persone - e che toglie qualunque potere negoziale sull'orario di lavoro.

Siamo di fronte a un accordo gravissimo che cancella gli aumenti dei minimi tabellari e riduce il diritto di sciopero costituendo un precedente pericoloso per tutti.

Per la Fiom quest'intesa non ha valore, il diritto di sciopero rimane comunque garantito.

Per la Fiom rimane centrale la richiesta di riportare gli aumenti in paga base.