Incontro del Cae di Thales Alenia Space

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Nella giornata del 20 Novembre u.s. si è tenuto a Charleroi (Belgio) il secondo incontro annuale del Comitato Aziendale Europeo per Thales Alenia Space.

Durante la riunione plenaria, a cui hanno partecipato tutte le delegazioni sindacali della JV (italiana, francese, belga e spagnola), il CEO J.L. Galle, il Direttore delle Operazioni R. Minella, il responsabile dei siti europei e degli equipaggiamenti E. Terrasse, il responsabile di Strategy & Innovation C. Deflocq, il responsabile di Sales & Marketing M. Van Schaik e la responsabile HR Cecilia Navarra, hanno presentato il quadro finanziario, le prospettive industriali e la riorganizzazione interna in atto.

In questo primo passaggio, la delegazione sindacale italiana ha chiesto chiarimenti e fatto notare all’Azienda come, la nuova struttura di nuova creazione denominata “Country & Equipment”, di fatto potrebbe risultare un’ulteriore “sovrastruttura” rispetto all’attuale, che al posto di alleggerire il processo di bid/manufacturing e vendita, potrebbe andare ad appesantirlo, creando non pochi problemi logistici nei vari siti e un possibile aumento dei costi.

J.L.Galle ha ribadito il perdurare di una situazione di difficoltà per Thales Alenia Space determinata da un forte ridimensionamento del mercato rispetto al numero di offerte per la realizzazione di satelliti, soprattutto nel settore delle TLC, che inevitabilmente produce effetti negativi rispetto agli indicatori economico-finanziari.

In questo quadro industriale per quanto riguarda il budget legato agli ordini, il CEO di TAS ha indicato un nuovo obbiettivo di 1,75 miliardi di € per il 2019, 150 milioni in più rispetto a quello dichiarato nel primo incontro del CAE 2019, che ad oggi vede il raggiungimento del 65% del nuovo budget. Rispetto alle possibilità di nuovi ordini, oltre a 2 programmi importanti dal punto di vista delle quantità economiche (SES GEO-NEXT e ATP LEO Costellation) la cui acquisizione è legata all'erogazione di finanziamenti, per il nostro Paese particolare rilevanza avranno le acquisizioni dei programmi Cosmo SkyMed nuovo batch e Space Rider, il secondo definito dal J.L.Galle “una piattaforma nuova e straordinaria”.

È prevista una nuova flessione del fatturato rispetto al 2018, attestandosi ragionevolmente intorno ai 2,1 miliardi di €, risultato che ancor più evidenzia la difficoltà nella tenuta complessiva del Gruppo con impatti occupazionali gestiti in Francia attraverso un piano sociale condiviso tra le Parti.

In riferimento al piano sociale attuato in Francia, il quale è articolato con uscite incentivate, trasferimenti volontari intra-Gruppo, quest’ultimi riguardano e riguarderanno anche i siti italiani, atti a salvaguardare le professionalità e le competenze, come delegazione italiana abbiamo fatto presente al CEO che, per quanto riguarda i siti italiani, il numero degli addetti complessivi è diminuito, dal 2010 ad oggi, di circa 70 unità, a differenza di tutti gli altri ambiti europei dove il numero è aumentato, in alcuni casi anche in maniera considerevole.

Inoltre, questo dato è ancor più significativo alla luce di riorganizzazioni avvenute anche nel nostro Paese, nel corso dell'arco temporale sopra citato, compresa l'ultima operazione di cambio mix con esodi incentivati, messa in atto dall'azienda in maniera unilaterale, senza che vi sia stato altresì, come avvenuto in Francia, un confronto sindacale rispetto a nuove assunzioni, che consentano il mantenimento di capacità e professionalità volte a garantire le competenze per gli attuali e i futuri programmi.

A tal proposito le OO.SS. chiederanno un tavolo di confronto nazionale, al fine di potersi confrontare con l’Azienda sull’esito dell’operazione e sulla valutazione delle uscite e delle relative assunzioni.

Sempre rispetto ai temi riorganizzativi in atto, volti al raggiungimento della qualità totale che investe sempre maggiormente in una scelta di accentramento di funzioni operative e gestionali a livello di Gruppo, con meno spazio in autonomia per i Paesi/siti, la delegazione italiana, nel merito, ha fatto presente come la stessa non abbia dato risultati rilevanti dal punto di vista del risparmio e dell'efficienza operativa, al contrario in alcuni casi ha creato intoppi legati al disorientamento dei dipendenti e al conseguente non raggiungimento degli obbiettivi operativi.

Altro tema affrontato, estremamente importante e ormai prossimo, riguarda la Brexit anche in relazione alla presenza nel Gruppo di attività nel Regno Unito. Su questo punto l'Azienda, pur ritenendo probabile un rischio oggettivo rispetto ad acquisti e spedizioni tra UK e la Comunità Europea, è ancora in una fase di attesa vigilata, con una prima scelta operativa di un aumento del 3% sul costo del prodotto volto a compensare eventuali probabili dazi che verranno attuati prima di un auspicabile accordo commerciale fra le Parti. In questo contesto rispetto ai programmi già oggi presenti è stato evidenziato come, per quelli direttamente collegati ad ESA, non dovrebbero esserci delle conseguenze, in quanto tra gli aderenti sono presenti anche Stati non presenti nella Comunità Europea. Differente sarà il caso per quei programmi finanziati direttamente dalla Comunità, come per il progetto Copernicus, dove le attività sono direttamente riconducibili a coloro che fanno parte del trattato Europeo. A domanda italiana, l’azienda ha escluso rischi occupazionali o fiscali per i lavoratori dei siti anglosassoni non cittadini UK.

Infine, rispetto all'esposizione e all'interlocuzione con il CEO di TAS, a fronte dei vari temi sopra citati, con riferimento alle criticità finanziarie e industriali oggi presenti nel Gruppo, lo stesso ha dichiarato pubblicamente che i due azionisti di riferimento (Thales e Leonardo), hanno concordato di finanziare e condividere la scelta di investimenti volti a sviluppare nuove piattaforme satellitari, anche in assenza di ordini acquisiti, come visto, per esempio, per il nuovo programma INSPIRE, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo S/L TLC, con una nuova piattaforma e payload completamente digitale. Questo ha portato alla dichiarazione del CEO che, “per i prossimi 2 anni e mezzo, con la scelta fatta dagli azionisti, non sono prevedibili criticità occupazionali”, pur rimanendo, per il futuro, un quadro generale decisamente critico.

In un tale contesto come delegazione Italiana e come Segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm riteniamo, successivamente all'avvio dell'integrativo, che si debba aprire un confronto urgente volto ad avere garanzie e prospettive industriali per i siti italiani.

Il confronto inoltre non potrà più vedere procrastinato il tema del cambio mix, anche alla luce delle risposte del CEO J.L. Galle, il quale ha espressamente invitato a discutere il tema a livello di singolo Paese come sta avvenendo in Francia, sollecitazione che ha visto l'impegno della responsabile HR Cecilia Navarra di farlo al più presto in sede nazionale.

In ultimo le Segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm verificheranno con l'azionista di riferimento italiano Leonardo, il livello di sinergie all'interno delle JV e le ricadute che le stesse potranno avere per gli stabilimenti italiani.

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 26 novembre 2019

 

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