Venerdì, 19 Aprile 2024

Cae. La lezione di Caterpillar

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Si è conclusa lo scorso 22 febbraio la fase di consultazione del CAE di Caterpillar relativa alla chiusura del sito produttivo di Gosselies in Belgio.

Caterpillar aveva annunciato nel settembre del 2015 una ristrutturazione a livello mondiale che avrebbe portato alla chiusura di 20 fabbriche e al licenziamento di 10000 lavoratori. Nel settembre 2016 la ristrutturazione ha colpito anche l’Europa, con l’annuncio dell’intenzione di chiudere lo stabilimento belga (il più grande che Caterpillar ha in Europa, il secondo al mondo per dimensioni nel mondo) con ricadute indirette anche per gli stabilimenti di Grenoble in Francia e di Jesi in Italia.

Un processo di disinvestimento e di deindustrializzazione che colpisce l’Europa, che va a colpire 2200 lavoratori diretti, ai quali si devono aggiungere circa 4000 lavoratori dell’indotto.

Ora la trattativa è spostata a livello locale dove azienda e sindacati hanno negoziato un piano sociale di uscita che sarà sottoposto al voto vincolante dei lavoratori.

Oltre alla straordinaria manifestazione di Ginevra, dove erano presenti più di 500 lavoratori provenienti oltre che dall’Italia, dalla Francia, Germania, Belgio, Regno Unito, sono stati necessari tre riunioni del Cae straordinario più altre otto della delegazione ristretta per poter avere risposte alle domande riguardo il piano industriale europeo e di come questa chiusura andasse a ricadere, sia direttamente che indirettamente, sugli altri siti produttivi europei. Tutto questo non è stato sufficiente per salvare i posti di lavoro ed evitare la chiusura del sito produttivo, con tutte le conseguenze sociali che questo comporta.

I Comitati Aziendali Europei, se da un lato sono un importante organo di consultazione tra i lavoratori e la dirigenza che va oltre il livello locale e si sposta su una dimensione a livello comunitario, resta il rammarico per la poca incisività che questi hanno il situazioni del genere. Organizzare i lavoratori al di fuori del livello locale di azienda è difficile e costoso. Bisogna però prendere atto del fatto che il capitale si muove ormai su un livello sempre più globale e se da parte sindacale non saremo in grado di muoverci sullo stesso livello staremo sempre a correre dietro a delocalizzazioni e ricatti.

 

DIEGO CAPOMAGI, RSU FIOM Caterpillar Hydraulics Italia, Jesi (An)

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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