Gruppo Ardagh: comunicato sindacale

Stampa



Si è svolto venerdì 20 aprile scorso, a Campegine (RE), il previsto incontro tra la Direzione aziendale del gruppo Ardagh Metal Italy, la Confindustria di Reggio Emilia e le rappresentanze delle Rsu degli stabilimenti, assieme ai rappresentanti territoriali e nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Come convenuto nel primo incontro di gruppo, svolto nel novembre dello scorso anno, lo scopo principale dell’incontro era di valutare lo stato di avanzamento del processo di integrazione nel gruppo tra i diversi stabilimenti, secondo le linee del piano industriale illustrato, e le sue ricadute sull’organizzazione del lavoro e l’occupazione.
L’informazione aziendale ha affrontato 4 gruppi di questioni:
1) Voghera – Cassolnovo.
E’ stata completata l’integrazione con lo spostamento delle attività a Cassolnovo e la chiusura di Voghera. Dei 37 lavoratori occupati, 13 sono stati ricollocati in 2 stabilimenti del gruppo, 9 sono usciti in mobilità incentivata, ai restanti 15 in Cigs è stato proposto di aderire ad un programma di ricollocazione.
2) Riduzione delle ragioni sociali.
Le diverse società accorpate nel gruppo avevano 7 ragioni sociali diverse, dal 1 gennaio sono state ridotte a due: Ardagh Metal Packaging Italy Spa, che comprende gli stabilimenti di Incisa (AT), Montecchio (RE), Aprilia (LT), Cava dei Tirreni (SA); Ardagh Group Italy Srl, che comprende gli stabilimenti di Cassolnovo (PV), Fiorenzuola (PC), Campegine (RE), Castel S. Giorgio (SA), Montorio (MT), che si occupa del settore glass.
3) Montecchio – Campegine.
E’ stato presentato l’aggiornamento degli interventi ad oggi, l’integrazione è stata avviata, i lavori infrastrutturali, gli spostamenti delle varie macchine e impianti richiederanno diverse fasi successive, che saranno completate nella loro interezza solo nel primo, o forse secondo, semestre del 2013. In questo processo, l’azienda ha dichiarato la necessità di effettuare delle razionalizzazioni che porterebbero ad alcune decine di esuberi. (E’ naturale che le strutture sindacali seguiranno con particolare attenzione la situazione per trovare soluzioni alternative). La previsione degli investimenti necessari è attorno ai 17 milioni di Euro.
4) Cava dei Tirreni – Castel S. Giorgio.
L’integrazione è stata avviata e sta procedendo, ma l’azienda ritiene che la campagna del 2012 possa essere il periodo per consolidare il mercato e le attività nel sud Italia e che quindi solamente dopo potranno essere prese le decisioni finali. Per ora non sono previste particolari ricadute nei due stabilimenti.
Per quanto riguarda il budget e le prospettive di mercato, si prevede che il 2012 non sarà in crescita, la produzione legata al settore alimentare sarà più stabile, mentre quella del settore chimico e dei prodotti speciali saranno in calo (anche con riduzioni attorno al 10%).
Per quanto riguarda i siti non espressamente nominati (Incisa Scapaccino, Aprilia, Fiorenzuola, Montorio) l’azienda ha comunicato che non cui sono cambiamenti significativi rispetto alla situazione attuale.
Una verifica più approfondita sull’evoluzione di questa situazione e degli effetti sui singoli stabilimenti sarà fatta, come solitamente avviene, negli incontri a livello di sito.
Da ultimo abbiamo posto alla delegazione aziendale la necessità di pervenire ad una intesa sulla costituzione di un coordinamento sindacale nazionale, definendo composizione, modalità di funzionamento, agibilità, ecc., analogamente a quanto stabilito in altri gruppi di rilevanza nazionale ed europea, l’azienda si è detta disponibile a valutare una proposta complessiva che ci  siamo impegnati a formulare dopo aver sentito le strutture e le Rsu di tutti i territori coinvolti.