CNHi. De Palma (Fiom): ultimo incontro su produzione macchine agricole. Ora si affronti il piano complessivo nell’incontro del 28 al Mise

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“Si è tenuto oggi presso lo stabilimento CNHi di Modena l’incontro unitario con una delegazione aziendale capeggiata dal President Agriculture, Derek Neilson, e dal responsabile delle relazioni sindacali,  Vincenzo Retus, per le comunicazioni relative agli effetti del piano “transform 2 win” sul settore della produzione di macchine agricole.

Derek Nilson ha dichiarato che sei sono i pilastri fondamentali per il rilancio delle produzioni di CNHi nel settore agricolo – forza del brand, capacità di distribuzione, capacità di crescita, qualità, costi, semplificazione – in un mercato che in Europa è fermo e soggetto a una forte competizione, laddove il mercato genera un valore di 4 miliardi di dollari.

Mentre CNHi in area Latam risulta essere il primo produttore, nell’area Unione Europea è collocata come seconda, come del resto nell’area Nafta.

L’azienda ha comunicato che le condizioni di mercato sono soggette ad alcune significative variabili. Sicuramente nel mondo il confronto tra Stati Uniti e Cina ed in Europa una delle variabili è l’effetto della Brexit.

Nel merito l’azienda ha sostenuto che per quel che concerne gli stabilimenti di Jesi, Modena e San Matteo non sono previste iniziative di messa in discussione degli stabilimenti e della loro capacità produttiva, le uniche variabili sono stabilite dall’andamento del mercato.

Per quel che concerne Jesi il processo di semplificazione avrà come effetto una maggiore “customizzazione” e razionalizzazione delle varianti sui modelli di trattori, come scelta per implementare il mercato. Tale scelta sovverte la strategia adottata nel passato e gli effetti di questo cambiamento dovranno essere verificati.

CNHi prevede investimenti utili a raggiungere l’obiettivo di una implementazione dei trattori di media grandezza rispetto ai piccoli.

Per quel che concerne Modena, l’azienda continuerà ad investire nella produzione in essere di assali e l’aumento della produzione degli stessi potrebbe comportare una progressiva riduzione della produzione delle cabine.

Per quel che riguarda invece San Matteo, sono confermati la ricerca e lo sviluppo e il testing e nessun effetto negativo avrà sull’occupazione la preventivata nascita del polo logistico di San Mauro.

Gli investimenti nel corso dello sviluppo del piano aziendale saranno equamente allocati tra gli stabilimenti agricoli, complessivamente per tutta la durata del piano di 100 milioni 2020 - 2024 e serviranno a “consolidate” le singole missioni produttive.

La Fiom ha preso atto delle comunicazioni e ritiene utile proseguire il confronto generale al Mise, mentre periodicamente nei singoli stabilimenti il confronto sarebbe utile per monitorare il rapporto esistente tra le produzioni, gli investimenti, il mercato e l’occupazione.

La realizzazione del piano annunciato il 3 settembre per la produzione di macchine agricole in Italia si pone l’obiettivo chiaro di aumentare il valore consolidando le produzioni, per la Fiom l’obiettivo è di superare gli ammortizzatore laddove presenti e implementare l’occupazione oltre il normale turnover confrontandosi con la direzione aziendale sugli investimenti sui prodotti e sul miglioramento delle condizioni di lavoro sul processo produttivo.

L’incontro al Mise del 28 ottobre sarà utile per ricostruire complessivamente le scelte strategiche di CNHi in Italia. È necessario che con il governo si trovino gli strumenti utili a salvaguardare produzioni e occupazione in tutti gli stabilimenti.”

Lo dichiara Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil.

 

 

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