Ti Group. Stato di avanzamento del piano industriale

Stampa

Il giorno 28 febbraio 2020, presso la sede della Confindustria di Brindisi, si è tenuta la riunione, tra l'azienda Ti Group, le organizzazioni sindacali nazionali di Fim, Fiom e Uilm, le segreterie territoriali di Brindisi e Melfi e le Rsu dei 2 stabilimenti, per verificare lo stato di avanzamento del piano industriale, così come previsto dall'accordo sindacale firmato ad ottobre 2019.

La Fiom-Cgil nazionale è intervenuta sottolineando l'importanza della riunione con la direzione aziendale e per dire che il confronto per l'applicazione dell'accordo, nella sua interezza, dovrà proseguire, con il ruolo attivo di tutto sindacato (Rsu, livello territoriale e struttura nazionale).

Lo stato di avanzamento del piano industriale illustrato dall'azienda, conferma le tempistiche del cronoprogramma relativo all'istallazione di nuovi impianti, così come previsto dall'accordo sottoscritto, con l’obiettivo del superamento della crisi occupazionale della Multinazionale Ti Group, negli stabilimenti di Brindisi e di Melfi.

L'applicazione di un mix produttivo tra i siti di Brindisi e di Melfi, con la crescita tecnologica degli stabilimenti, può garantire la piena occupazione, può ammortizzare le fluttuazioni dei vari ordinativi (picchi e contrazione delle varie commesse) e tale risultato è il frutto di una lunga vertenza che ha visto la Fiom protagonista in questa rivendicazione.

L'azienda inoltre ha accolto la richiesta della Fiom che ha sempre dichiarato che l'incremento della produttività dovesse essere la logica conseguenza dell'effettuazione degli investimenti. Per la Fiom la costruzione della nuova organizzazione del lavoro e la definizione di tempi e metodi, deve avvenire con il ruolo attivo della Rappresentanza Sindacale Unitaria, che deve tutelare i lavoratori nella fase di raccolta dei dati. Inoltre, la Fiom nazionale ha espresso la sua contrarietà rispetto all’applicazione del così detto Vcm, ed ha chiesto all’azienda di tenere conto dei suggerimenti delle Rsu, sia per quanto riguarda le lacune organizzative, sia per quanto riguarda i ritmi dei vari gruppi di lavoro costruiti all’insegna dell’eterogeneità.

Per quanto riguarda il tema della formazione, risulta essere fondamentale il percorso formativo, per tutti i lavoratori, così come previsto dal Ccnl. Abbiamo ribadito l’esigenza di accelerare nella costruzione del “passaporto formativo” in grado di certificare le competenze di ogni singolo lavoratore, di stimolare l’incremento del numero di operatori con capacità multiprofessioni, e di procedere, con il coinvolgimento della Rsu, all’adeguamento dell'inquadramento professionale, aumentando il livello a tutti i lavoratori che ne hanno diritto.

Infine, gli investimenti prevedono il montaggio dell'impianto fotovoltaico per entrambi i siti produttivi, così da migliorare le condizioni ambientali e la vita dei lavoratori.

La vertenza portata avanti dal sindacato, ha creato le condizioni affinché la multinazionale Ti Group potesse investire nel nostro Paese, puntando su innovazione sull'ibrido e sull'elettrico, in un mercato in continua trasformazione, come quello dell'auto, in forte crisi soprattutto per i ritardi di Fca, che ricadono pesantemente sulla componentistica. L’innovazione tecnologica è indispensabile se si considera la continua richiesta di riduzione dei costi, da parte delle committenti, che produce competizione al ribasso, impoverimento dei lavoratori, crisi di aziende, precarietà industriale e occupazionale in tutto il territorio nazionale.

Per la Fiom gli investimenti in ricerca, innovazione, qualità, formazione, ambiente e sicurezza, che migliorano le condizioni di vita e di lavoro e che incrementano il salario, sono le uniche risposte al superamento delle crisi e sono presupposti per il consolidamento delle imprese e dell’occupazionale.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 2 marzo 2020

 

Tags: