Industriall: Contratti di solidarietà contro la crisi

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Lettera di Industriall Europe al Commissario UE Marianne Thyssen sull'utilizzo dei contratti di solidarietà per dire basta all'austerità che non solo non ha portato soluzioni ma ha aggravato le condizioni delle cittadine e dei cittadini europei. L'utilizzo di contratti di solidarietà con riduzione dell'orario per sostenere l'occupazione e combattere la perdita di posti di lavoro con l'obiettivo di affrontare la crisi con la richiesta di nuove politiche per un'Europa sociale che prevedano una strategia industriale attiva, la promozione di un new deal europeo e la centralità della contrattazione e del ritorno alla crescita salariale.

 

Alla Commissaria Marianne Thyssen

Commissaria Europea per l’impiego, affari sociali, competenze e mobilità lavorative.

 

Agire adesso per creare e salvaguardare l’impiego! le banche sono state salvate, adesso devono essere salvate le persone!

 

Cara Commissaria,

IndustriAll European Trade Union ha deciso di scriverle questa lettera aperta perché siamo francamente preoccupati dalla mancanza di sufficienti iniziative di contrasto alla situazione della disoccupazione in Europa.

Una percentuale di disoccupazione del 10% è ancora troppo alta per l’Unione Europea. Nell’Euro-zona la percentuale di disoccupazione è ancora all’11,5%. Questo equivale a 24,413 milioni di persone disoccupate in Eu-28 (18,395 nell’eurozona), secondo i dati Eurostat di Ottobre 2014.

La più alta percentuale di disoccupazione è registrata in Grecia (25,9%; agosto 2014) e in Spagna (24%, Ottobre 2014). Ma anche paesi con una più grande quota di industrie come l’Italia e la Francia mantengono ancora un’alta percentuale di disoccupazione del 13,2% a del 10,5% rispettivamente, nell’ottobre 2014. Questo equivale- per entrambi i paesi- a più di 3 milioni di disoccupati per paese. E il tasso di disoccupazione sta ancora salendo sia in Italia che in Francia.

La disoccupazione giovanile è ancora più alta, con una percentuale del 21,6% nell’EU-28 e del 23,5% nell’eurozona. (Eurostat, ottobre 2014)

Il lieve decremento del tasso di disoccupazione in EU se comparato con i dati del 2013 non è considerabile un segno di ripresa. Le previsioni economiche per l’anno 2015 vedono l’Europa ancora in recessione. Un aumento della disoccupazione è di nuovo più che probabile. Ma IndustriaAll Europa e le organizzazioni sindacali sue alleate non accetteranno questo disastro occupazionale.

Con l’obiettivo di difendere gli interessi dei lavoratori europei, IndustriAll Europe invita la nuova Commissione Europea ad implementare strumenti per creare e mantenere l’impiego in Europa e ad agire subito.

 

Azione immediata: Stop alle politiche di austerità subito.

Gli effetti delle politiche di austerità sono ovvi nei così detti paesi deficitari. La crisi accelererà e questo avrà un effetto negativo anche sugli altri paesi dell’unione europea. Anche la Commissione Europea stessa riconosce che c’è un significativo problema di povertà nell’Unione Europea.

Oltre a ciò, le così dette riforme recentemente imposte in paesi come l’Italia e la Francia includono misure come l’eliminazione di tutele in caso di licenziamento, attacchi alla contrattazione collettiva ed estensione del lavoro precario. Queste misure non risolveranno la crisi.

 

Strumenti a corto termine: schemi di riduzione dell’orario (short-time work) con compensazione parziale del salario focalizzata su formazione e qualificazione

Per dare alle aziende in crisi finanziaria ed economica una seconda chance per mettere in sicurezza la loro sopravvivenza e mantenere l’occupazione per i propri lavoratori, per esempio attraverso investimenti supplementari, IndustriAll Europa considera che gli schemi di riduzione d’orario dovrebbero essere implementati così da permettere alle aziende di andare avanti e tenere i lavoratori a bordo nel breve termine.

Ai lavoratori in riduzione dell’orario di lavoro dovrebbe essere offerta la possibilità di seguire rilevanti corsi di formazione e addestramento in modo da implementare le loro abilità e anche di ampliarle verso altre aree. Questo strumento dovrebbe anche aiutare ad evitare il problema della carenza di persone formate dopo la crisi. Il superamento delle difficoltà economiche strutturali e legate alla crisi continueranno ad affliggere l'Europa almeno fino al 2020. Il sistema della riduzione dell’orario di lavoro può essere uno strumento di supporto per affrontare queste difficoltà strutturali o legati alla crisi, a seconda dagli strumenti inclusi.

Alcuni paesi hanno già delle buone esperienze riguardo modelli di riduzione dell’orario lavorativo per mantenere l’occupazione. L’uso e l’estensione di modelli esistenti sulla riduzione dell’orario lavorativo e l’implementazione di nuovi modelli di riduzione temporanea dell’orario hanno salvato il posto di lavoro di quasi due milioni di lavoratori europei nel 2009 e aiutato molte aziende a superare la crisi senza una significativa perdita di conoscenze e di risorse umane.

Anche se modelli di riduzione temporanea di lavoro esistono in alcuni paesi, molti altri ovviamente non hanno la possibilità o le risorse per applicarli o per implementare quelli esistenti, per esempio, a causa delle misure di austerità applicate in questi paesi.

Modelli di riduzione dell’orario lavorativo per mantenere l’occupazione dovrebbero essere discussi a livello europeo. Ecco perché IndustriAll Europe chiede alla Commissione Europea di promuovere l’introduzione di modelli di riduzione dell’orario lavorativo, legati alla crisi, in quei paesi dove non esistono e di supportare l’implementazione dei sistemi già esistenti.

I modelli di riduzione dell’orario lavorativo devono fare i conti con le difficoltà strutturali e quelle legate alla crisi dell’industria europea e le richieste conseguenti del mercato del lavoro dei rispettivi paesi, strumenti come la formazione e la qualificazione dovrebbero pertanto essere inclusi nei modelli di riduzione dell’orario di lavoro.

IndustriAll Europe fa appello alla nuova Commissione Europea affinché supporti finanziariamente l’implementazione dei modelli di riduzione dell’orario esistenti e supporti l’introduzione di questi modelli dove non esistono2.

2 C’è almeno un esempio di sovvenzionamento di qualificazione e formazione relativo al Kurzarbait tedesco da parte del Fondo Sociale Europeo nel 2009.

Questa può essere un’azione d’emergenza che aiuterebbe i lavoratori europei e l’industria europea.

Una politica attiva sull’orario di lavoro per mettere al sicuro, creare e redistribuire il lavoro potrebbe essere un’importante e utile strumento nella crisi.

 

Strumenti a medio termine: New deal per l’Europa. C’è bisogno di una politica industriale attiva. è necessaria.

L’uso di modelli di riduzione dell’orario lavorativo è uno strumento emergenziale. Non può essere usato senza fine e deve solo essere usato come misura temporanea. Per mantenere e creare lavoro e nuove possibilità d’impiego, c’è evidentemente bisogno di una politica industriale sostenibile. La priorità a medio termine in Europa deve essere preservare e creare impiego. IndustriAll Europa sta continuando la sua campagna per gli investimenti industriali che vanno oltre al piano Juncker - così come presentato nel nostro “Manifesto per rimettere l’industria a lavoro”. Inoltre, continueremo a promuovere una politica dei salari attiva e orientata alla domanda in tutti i paesi europei, utilizzando il nostro ruolo di coordinamento congiunto sui salari (reale incremento di salario almeno alla produttività e all’inflazione) come linea guida nelle nostra politica di contrattazione collettiva in modo da stimolare la crescita dell’incremento dei salari, che promuove il consumo privato e rinforza la ripresa economica.

IndustriAll Europe si schiera per un’ Europa sociale. Le due facce del successo del modello socio-economico europeo sono un’industria performante positivamente e un sistema autonomo di contrattazione collettiva. La Commissione Europea deve impostare una struttura efficace per fornire il giusto stimolo per assicurare entrambe queste attività correttamente in modo da superare gli effetti della crisi economica.

Ci farebbe chiaramente piacere avere l’opportunità di incontrarvi e discuterne ulteriormente. Grazie per la vostra attenzione.

Vi auguriamo tutto il meglio per il vostro lavoro nel 2015.

 

Cordiali saluti.

Ulrich Eckelmann Bart Samyn
General Secretary Deputy General Secretary

 

Traduzione a cura dell'ufficio Europa