Assemblea Generale del Comitato Centrale Fiom-Cgil. Roma, 18 giugno 2019. Ordine del giorno conclusivo

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L’Assemblea generale del Comitato Centrale della Fiom esprime soddisfazione per la riuscita dello sciopero generale che ha visto una grande adesione dei lavoratori e un’altissima partecipazione degli stessi alle tre grandi manifestazioni di Milano, Firenze e Napoli: proposta di sciopero generale che avevamo avanzato al nostro Congresso nazionale e che si è concretizzata nel rapporto con Fim e Uilm e nella campagna di assemblee di queste settimane riproponendo la centralità della condizione del lavoro e delle prospettive dell’industria metalmeccanica in questo Paese.

Un paese che vede il rischio di una nuova recessione economica e che vive una crisi che investe anche delicati equilibri istituzionali e l’autonomia tra poteri costituzionalmente definita.

In un contesto in cui aumentano le disuguaglianze, le divisioni e si manifestano nuove e vecchie forme di intolleranza e razzismo, lo sciopero generale e le grandi manifestazioni dei metalmeccanici contribuiscono anche alla tenuta democratica del Paese.

Tutto ciò rafforza l’esigenza di un cambiamento delle politiche economiche, sociali e del lavoro del Governo e allo stesso tempo consegna a noi una grande responsabilità per dare continuità alla nostra iniziativa di mobilitazione per:

- rilanciare gli investimenti pubblici e privati per creare nuova occupazione stabile investendo su una innovazione orientata alla transizione ecologica delle produzioni;

- estendere i diritti a partire dal diritto alla salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro anche contrastando la controriforma del codice degli appalti;

- aumentare i salari attraverso la contrattazione nazionale e di secondo livello e con la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente;

- riformare gli ammortizzatori sociali (difensivi e espansivi);

- rivendicare l’approvazione di una legge che garantisca l’applicazione erga omnes dei contratti nazionali e la rappresentanza dei lavoratori ed allo stesso tempo prevedendo lo sviluppo di forme di partecipazione dei lavoratori stessi nella progettazione dell’organizzazione del lavoro e nelle scelte strategiche dell’impresa.

La nostra mobilitazione deve continuare per aprire tavoli di confronto con il governo e le imprese a partire dai settori strategici del nostro paese e per dare risposte positive sul piano produttivo ed occupazionale alle tante vertenze aperte a partire da quella in Fca-CnhI, dove il permanere di un sistema di relazioni sindacali e contrattuali separato è un ostacolo alle iniziative unitarie che deve essere affrontato nella iniziativa generale per salvaguardare il patrimonio occupazionale e industriale.

Allo stesso tempo la riuscita dello sciopero preparato da una straordinaria campagna di assemblee ripropone l’esigenza di un intervento sulla condizione e sulla prestazione di lavoro attraverso il rilancio della contrattazione a partire dalla piattaforma per il rinnovo del Ccnl. L’obiettivo è costruire le condizioni con Fim e Uilm, le lavoratrici ed i lavoratori per la definizione di una piattaforma unitaria in grado di:

- aumentare i salari, anche alla luce dell’accordo interconfederale che prevede parametri di rivendicazione salariale oltre l’inflazione anche legati all’innovazione, e tenuto anche conto della mancata redistribuzione sul secondo livello di contrattazione della ricchezza prodotta e dell’aumento della produttività;

- prevedere riduzioni di orario di lavoro in relazione all’implementazione delle tecnologie digitali, all’utilizzo degli impianti e a percorsi di formazione;

- individuare, per quanto riguarda l’inquadramento professionale, a partire dal lavoro svolto dalla commissione prevista dal contratto, un adeguamento da rendere esigibile senza ulteriori rinvii, collegato allo sviluppo delle professionalità;

- occorre prevedere percorsi che riconducano i contratti a termine e di somministrazione entro limiti coerenti ed estendere i diritti dei lavoratori degli appalti;

- riaffermare la centralità dei temi della salute e sicurezza rafforzando e implementando il ruolo degli Rls a partire dalla possibilità di rappresentare la condizione di tutti i lavoratori presenti nel sito e nel regime degli appalti e praticando il diritto alla formazione aggiuntiva, ai break formativi e della pratica sui quasi infortuni;

- confermare la centralità del tema della formazione intesa come diritto soggettivo, diritto largamente disatteso che ha determinato, tra l’altro, un oggettivo risparmio per le imprese.

Sulla scorta di queste priorità rivendicative va definito unitariamente un percorso che, a partire dalla procedura di disdetta formale del Contratto nazionale in scadenza, preveda la riunione delle segreterie unitarie, il varo della piattaforma da parte degli organismi nazionali statutariamente previsti, la definizione del percorso di validazione della piattaforma stessa e dell’ipotesi del nuovo Ccnl da parte dei lavoratori e delle lavoratrici.

Approvato con 8 astensioni

 

Assemblea Generale del Comitato Centrale Fiom-Cgil

Roma, 18 giugno 2019

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