Thales Italia. Sospesa la decisione di aprire la procedura di mobilità

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In data 26 Giugno 2015 si è tenuto presso l'Associazione Industriali di Firenze l'incontro tra l'Azienda e il Coordinamento Nazionale RSU assistito dalle strutture Fim, Fiom, Uilm territoriali e nazionali.

L’AD Ugo Govigli ha presentato alle Organizzazioni Sindacali alcune slides, partendo dai dati di Budget e le più recenti previsioni di chiusura esercizio 2015.

In linea generale le previsioni degli ordinativi risultano oltre il Budget, oltrepassando la soglia dei 200 milioni, mentre per quanto riguarda il fatturato la previsione è in ribasso di circa 30M€, per attestarsi intorno ai 120M€.

A fronte della previsione in crescita degli ordini, l’Azienda ha mostrato una lista di nuove commesse acquisite o in acquisizione composta al 100% di attività Export.

Pur nell’ambito del dato positivo riguardante gli ordinativi, l’Azienda ha poi denunciato un problema definito come “strutturale” sull’attività RCP, dove il calo di commesse ha spinto l’Azienda a definire una nuova organizzazione di Defense (visibile sulla Intranet Aziendale).

Le ricadute sono state definite nella misura di 28 lavoratori eccedenti nell’ambito di RCP e di ulteriori 4 lavoratori nell’ambito delle funzioni centrali, interessando le Sedi di Chieti e Firenze, per i quali l’Azienda ha proposto l’apertura di una procedura di Mobilità.

Di fronte alla situazione prospettata, le OO.SS. e il Coordinamento Fim, Fiom, Uilm si sono dette profondamente preoccupate per l’andamento complessivo della società, caratterizzato da una danza continua di numeri senza però convincere sul piano delle strategie e della visione dei mercati. In particolare si continua ad evidenziare un forte deficit di commesse Domestiche, che più volte l’Azienda stessa ha definito un problema critico.

Inoltre alcune attività hanno raggiunto un peso preoccupante per la sostenibilità del business, e hanno bisogno di un piano urgente di rilancio se si vuole evitarne la perdita.

Nel caso specifico di RCP, le OO.SS. hanno dichiarato la propria indisponibilità a gestire lavoratori in esubero, richiedendo invece un piano di rilancio serio dell’attività, così come sembrava emergere dalla volontà aziendale nei precedenti incontri.

Per far fonte al calo delle commesse RCP, le OO.SS. si sono dette disponibili a individuare soluzioni che non comportino uscite e che non destabilizzino la realtà produttiva.

L’Azienda ha accettato la proposta sindacale, sospendendo la decisione di aprire la procedura di Mobilità. Le parti torneranno ad incontrarsi per tentare di definire una soluzione condivisa.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 30 giugno 2015