Thales Alenia Space, Pdr vs Cipi: i numeri parlano chiaro!

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Il 24 maggio u.s. si è tenuto l’Osservatorio Strategico, incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali. Sono state presentate diverse tematiche riguardanti l’andamento economico della JV.

Il 2016, a livello di JV, si è chiuso con risultati eccellenti, mentre il 2017 è un anno particolarmente difficile, a partire dagli ordini.

La perdita di Galileo batch 3 e di O3B New Generation, potrebbe avere ricadute sul Workload italiano. Di questo particolare aspetto, l’azienda ha rimandato la discussione al prossimo incontro che si terrà il 22 giugno.

Nella sostanza l'azienda denuncia la difficoltà sui prodotti rispetto all'evoluzione di mercato per questo  sta rivedendo l’offerta ampliandola (in particolare per quanto afferisce all’Osservazione della Terra) e sta lavorando sul miglioramento della gestione dei programmi.

Infine ci sono stati presentati i numeri relativi a PDR e CIPI, che riportiamo di seguito:

 

17 05 30 Tasi osservatorio

 

Ricordiamo che il PDR, premio di risultato, è calcolato su paramenti economici di TAS JV ed è riconosciuto a tutti i lavoratori dell’azienda, mentre il CIPI è calcolato su parametri di TAS-I ed è riconosciuto ai lavoratori inquadrati nelle categorie 7 e 7Q.

Poiché i numeri parlano più chiaramente di tante parole, vorremmo soffermare la nostra attenzione sui numeri rappresentati in queste tabelle:

1. Il PDR, basato su parametri economici TAS JV, è il più alto da quando è entrato in vigore (2012, anno di sottoscrizione del contratto integrativo di II livello);

2. Il CIPI, basato su parametri economici TAS-I, è in controtendenza rispetto all’andamento di TAS JV.

Questo evidenzia una differenza tra l’andamento economico della JV (positivo) e quello italiano (negativo). Il management di TAS-I riceve i premi in funzione dell’andamento economico di TAS-JV, quindi anche le carenze gestionali che questi numeri evidenziano, non vengono pagate da chi ne è responsabile, ma dai lavoratori 7 e 7Q (oltre il 50% dell’azienda) che si vedono abbassare il CIPI.

La FIOM ritiene opportuno di rivedere sia gli importi del CIPI (fermi dal 2005), sia il calcolo, che deve essere legato ai parametri JV e non ai parametri nazionali.

E’ evidente dai dati come la parte debole della JV sia quella Italiana, dove il budget è stato superato solo dalle TLC, che in Italia rappresentano ormai una percentuale del business molto bassa rispetto a DESI e DONI

Questo conferma purtroppo che solo andando sul mercato e non poggiando tutto sui programmi istituzionali la parte italiana può crescere e infatti non a caso i francesi si tengono stretti le TLC, relegando il nostro paese al sostegno degli investimenti pubblici.

Per quanto riguarda la situazione generale riteniamo necessario quindi un cambiamento di rotta nella gestione delle attività a livello italiano e che si vada verso un modello organizzativo che valorizzi le competenze delle tante lavoratrici e lavoratori che operano in TAS-I. Questo non può prescindere da un maggior impegno del governo e di Leonardo/Finmeccanica nel presidiare attentamente il settore attraverso investimenti e politiche industriali all'altezza dei nostri competitors e/o alleati.

Nella sostanza siamo arrivati al punto in cui o si rivede tutta l'alleanza o la debolezza italiana e l'assenza di un presidio forte sia del management che delle istituzioni, rischiano di portare TAS-I alla deriva.

 

Fiom nazionale

Roma, 30 maggio 2017