Sicta. Si adoperino tutti per evitare un'altra chiusura industriale nel Mezzogiorno

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A seguito dell'iniziativa svolta sotto la sede del Ministero dei Trasporti, per sensibilizzare l'istituzione sul problema della chiusura della sede di Napoli e il trasferimento di tutti i lavoratori a Roma, si è svolto ieri un incontro tra le rappresentanze dei lavoratori e lo stesso ministero.

L'incontro è stato utile per spiegare le ragioni della contrarietà da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del consorzio Sicta al trasferimento a Roma, sia per quanto riguarda gli aspetti industriali, che per le grosse difficoltà in termini di disagi personali.

Chiarimenti utili ad analizzare aspetti che probabilmente non erano emersi nell'ambito della trattativa con Technosky/Enav e che sono invece importanti per valutare la portata e gli effetti della decisione assunta, soprattutto rispetto a tutte le possibili alternative.

Il Ministero si è riservato di fare ulteriori approfondimenti al fine di poter svolgere un ulteriore incontro, da tenere entro la scadenza della procedura di licenziamento collettivo avviata da Technosky/Enav.

Fim-Cisl e Fiom-Cgil, unitamente al Coordinamento delle RSU, ritengono importante che tutti i soggetti interessati alla vicenda sia le aziende del gruppo Enav che i livelli istituzionali di riferimento, facciano un approfondimento e verifichino concretamente tutte le possibili alternative ad una decisione che oltre a comportare pesantissimi disagi ai lavoratori (che si trovano a scegliere con una procedura di licenziamento avviata), rappresenta l'ennesima chiusura di un presidio industriale e tecnologico nel mezzogiorno.

 

Fim, Fiom nazionali

Roma, 5 settembre 2017