Leonardo Divisione Aerostrutture. Si aprono prospettive all'interno della Divisione, ma per tornare ai volumi pre pandemia occorre ancora attendere

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Nella giornata del 20 settembre si è tenuto l’incontro della Divisione Aerostrutture di Leonardo alla presenza delle Direzioni Corporate e Divisione con il Coordinamento nazionale FIM-FIOM-UILM.

L'incontro con le Direzioni ha visto dapprima una esposizione da parte del capo Divisione di Aerostrutture, rispetto ad uno scenario generale nel quale opera Leonardo, inserito in una prima ripresa del settore del trasporto aereo civile che sembrerebbe avere carattere strutturale.

Tale condizione determinerà carichi di lavoro nel 2023, con un 2022 meno fosco rispetto alle previsioni, che andranno a saturare 3 stabilimenti su 4 all'interno della Divisione, con un vuoto lavoro solo sullo stabilimento di Grottaglie, seppur in misura ridotta rispetto all'anno in corso (circa 3 mesi).

Tale condizione è determinata dalla ripresa del mercato, ma soprattutto da tutte le iniziative messe in atto e presenti nell'accordo di gennaio, come i prestiti intradivisionali e i trasferimenti all'interno di Leonardo, la formazione con il fondo nuove competenze che ha permesso la riqualificazione e il ricollocamento di una parte di lavoratori, ma soprattutto i primi ingressi di nuove commesse che hanno aumentato i volumi e fatto venir meno la monocommitenza presente sul sito di Grottaglie.

Come FIOM-CGIL abbiamo sottolineato come la presenza di attività diversificate all'interno di Leonardo, abbia consentito operazioni condivise, improponibili in altre realtà anche del settore, come le aziende dell'indotto, dove i lavoratori stanno continuando a pagare un prezzo pesante, ma con altrettanta trasparenza non possiamo dire di aver risolto tutte le criticità che hanno accompagnato gli anni della pandemia dal 2020 fino all'anno in corso.

Se la crescita dei volumi è un segnale incoraggiante, solo gli anni 2023/24 potranno dire se la Divisione sarà nella condizione di ritornare ai livelli pre pandemia sia a livello industriale e sia a livello occupazionale.

Abbiamo anche evidenziato come il Mezzogiorno stia pagando un alto prezzo in termini di occupazione e professionalità, in quanto gli strumenti adottati e condivisi con il Sindacato (Art. 4 legge Fornero), sono stati utili a mitigare il vuoto lavoro, ma una vera ripresa ci potrà essere solo quando si concretizzeranno nuove assunzioni legate all'aumento dei carichi produttivi; solo allora potremmo cominciare a dire che la crisi sarà davvero superata.

Va anche detto che il superamento della monocommittenza in tutti gli stabilimenti è positiva, con nuove commesse che in prospettiva futura andranno a integrare quelle attualmente presenti, ma non potranno essere quelle strategiche per la ripresa delle attività e la piena occupazione, in quanto solo la ripresa strutturale della produzione di componenti di aerostrutture per i due maggiori player mondiali (Boeing e Airbus) garantiranno un futuro certo alla Divisione Aerostrutture di Leonardo.

Pertanto l'incontro si è concluso con un nuovo aggiornamento del tavolo tra le Parti nel mese di Ottobre, al fine di definire quali strumenti utilizzare nel 2023 per gestire i vuoti lavoro in linea con gli impegni presi nell'accordo, con la consapevolezza che, stante le attuali commesse, il 2023 sarà l'ultimo anno con la presenza di dissaturazioni in tutti e 4 gli stabilimenti della Divisione.

In questa logica come FIOM-CGIL abbiamo invitato l'Azienda a continuare gli incontri a livello di sito per analizzare e confrontarsi sugli investimenti effettuati e programmati, la gestione delle salite produttive attraverso un confronto preventivo con le RSU e le strutture territoriali, ribadendo la necessità anche nel 2023 di convocare tavoli nazionali per l'avanzamento e la verifica del piano industriale di rilancio della Divisione aerostrutture.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 20 settembre 2022

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