Quale futuro per i lavoratori di Sema?

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Selex Service Management, che eroga il servizio SISTRI, si trova da un anno in liquidazione volontaria e da 9 mesi utilizza ammortizzatori sociali. Queste decisioni sono state assunte dal management della società, in accordo con il gruppo Finmeccanica, per gestire la difficile situazione relativa alla nuova gara d'appalto sul SISTRI.

Qual'è il risultato? Ad oggi nessuno lo sa, ma nel frattempo i lavoratori (tutti compreso l'indotto e quelli in somministrazione), si trovano in una condizione di totale abbandono, di incertezza sul futuro e le attività sono in difficoltà.

Questa situazione comporta anche il rischio che le conoscenze acquisite vengano depauperate, recando un danno all’azienda ma anche ai lavoratori stessi che vedono i loro skill sempre meno al passo con le tecnologie e sempre meno in linea con il mercato. I dipendenti SEMA sono di estrazione tecnica e per mantenere un alto valore aggiunto su tecnologie avanzate necessitano di aggiornamenti continui o, in alternativa, di operare su progetti attivi o in evoluzione.

Per questo la situazione aziendale, che si protrae senza soluzione di continuità dal giugno 2012, desta preoccupazione ed ansia per le prospettive industriali e occupazionali e per i problemi quotidiani che comporta lo stato di liquidazione (come l’impossibilità di richiedere mutui o prestiti).

Finmeccanica nel suo piano ha annunciato di voler valorizzare le risorse del gruppo attraverso l'internalizzazione di attività, allo scopo di mantenere un concreto know how di progettazione, gestione e sviluppo. Quindi le conoscenze dei lavoratori SEMA potrebbero essere utilizzate nella “One Company” (nel 2015 è stato effettuato anche lo skill assessment dei lavoratori).

Se Finmeccanica ha deciso di portare avanti ancora per un anno, o forse più, il SISTRI, venendo in qualche modo incontro alle richieste del governo, ad oggi non è chiaro quanti lavoratori verranno collocati su queste attività e come l'azienda intenda dare prospettive certe a tutti coloro che non sono impiegabili sul nuovo appalto (in considerazione dei continui cambiamenti normativi ed organizzativi apportati).

Finmeccanica apra quindi da subito un confronto sulle prospettive industriali e occupazionali dei dipendenti SEMA (a partire dalla partecipazione o meno alla gara e, se si, con chi?) e sulle opportunità di ricollocazione nella “One Company.

Opportunità che debbono riguardare tutti i lavoratori in una visione d’insieme, in questo modo si chiarirebbero anche i motivi per cui alcuni lavoratori, alla spicciolata e senza nessuna spiegazione, in questi mesi sono stati trasferiti alla capogruppo.

Se Finmeccanica sta pensando a come risolvere la situazione lo faccia dando una visione complessiva a tutti i lavoratori evitando così di far considerare quanto sta accadendo una discriminazione.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 23 febbraio 2016