Fca/Cnhi. Bonus: buoni, brutti o cattivi?

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Flexible benefit e welfare in FCA e CNHi: Fim, Uilm, Fismic, Uglm, e ACQF non imparano dagli errori

 

Il 29 novembre 2016, a Torino, le direzioni aziendali di Fca e Cnhi, escludendo la Fiom dal confronto sull'applicazione della normativa prevista dalla Legge di stabilità su detassazione e decontribuzione del Premio di Risultato, hanno raggiunto un'intesa con i "sindacati firmatari il contratto Fiat".

Imparare dagli errori fatti con il "Bonus IP" sarebbe stato semplice, visto che la Fiom ha segnalato con appositi comunicati e volantini gli sbagli fatti nell'intesa precedente, che dava molti vantaggi all'azienda e non conveniva ai lavoratori. La maggioranza dei lavoratori, infatti, dimostrandosi più "sindacalista" dei "sindacati firmatari" ha scelto di lasciare la benzina in fabbrica e mettere in tasca i soldi. Il sistema "bonus benzina" aggiungeva sconti a sconti per l'azienda visto che:

a)         il Contratto specifico prevede un criterio di maturazione che penalizza i lavoratori in cassa integrazione o in contratto di solidarietà;

b)         l'azienda, pagando in "bonus", non versava ai lavoratori quanto avrebbe speso pagando il premio.

Il tutto con il meccanismo del "silenzio-assenso" al bonus, mentre questa volta, grazie all'iniziativa della Fiom seppur esclusa dal tavolo, per quel che riguarda i "flexible benefit" e il welfare, chi vorrà ricevere soldi e non prestazioni non dovrà firmare nulla. Un po' di chiarezza l'abbiamo ottenuta, ma purtroppo l'intesa raggiunta non chiarisce e, anzi, consegna nelle mani dell'azienda la possibilità di

decidere se l'offerta del "paniere dei flexible benefit del welfare" sia di servizi o anche dell'ente erogatore. Per esempio, nel caso "bonus carburante", il lavoratore non poteva scegliere in quale stazione di rifornimento spenderlo.

Le novità in materia fiscale introdotte dal governo permettono per la struttura premiante in Fca e Cnhi di poter scegliere la corresponsione del premio in soldi o servizi.

Cosa succede con l'intesa firmata? Intanto che il bonus non è aggiuntivo ma sostitutivo. È utile chiarire che nell'ipotesi di Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici il welfare è aggiuntivo agli aumenti in paga base. Invece in Fca e Cnhi, l'intesa prevede che per il 2017 i lavoratori potranno scegliere se il premio (max erogazione) di 700 euro per le aree professionali 1 e 2 (gruppo professionale 5, 4 e 3) e 800 euro (max erogazione) per l'area professionale 3 (gruppo professionale 2) gli potrà essere erogato in "bonus" o soldi. L'intesa prevede che solo per i lavoratori che dovessero scegliere i benefit ci sarebbe una maggiorazione del 5% su quella parte di premio.

I sindacati firmatari sostengono che questo sia un ottimo risultato. La Fiom ritiene che lo sia solo per l'azienda. Nelle iniziative di informazione la Fiom aveva già fatto presente che sul "Bonus IP" l'azienda avrebbe risparmiato sulla contribuzione e che quindi il costo aziendale del premio doveva essere corrisposto per intero ai lavoratori.

Le novità introdotte dal governo sulla fiscalità hanno determinato con la contrattazione vantaggi maggiori per i lavoratori a cui si applica il Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. Perché per loro continua ad aumentare la paga base e il welfare è distinto e aggiuntivo ai premi.

In Fca e Cnhi “sindacati firmatari” e azienda continuano a decidere senza un confronto e senza il voto dei lavoratori. La democrazia non è solo libertà ma anche salario e contrattazione.

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 1° dicembre 2016

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